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F1 Gp Arabia Saudita, paura in pista a Jeddah per un missile su una raffineria: gli scontri della guerra in Yemen

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di Daniele Sparisci, inviato a Gedda

Il gruppo sciita degli Houthi ha colpito un deposito dell’Aramco (sponsor F1) mentre le macchine giravano in pista a meno di 20 km di distanza. Un’escalation di 7 droni armati e un missile. Verstappen: «Sento odore di bruciato, è la mia macchina?»

JEDDAH Colonne di fumo nero si sono alzate sopra il cielo di Jeddah dove è in corso il Gp di Formula 1 dell’Arabia Saudita. Paura e tensione nel paddock, ritardata la seconda sessione di prove libere. I piloti e i team principal si sono riuniti con Stefano Domenicali, il ceo di Formula 1, ma ricevute rassicurazioni, le operazioni sono ricominciate e i piloti si sono messi a girare solo con 15 minuti di ritardo. Un’altra riunione con i piloti si terrà in serata. A provocare le fiamme sarebbe stato un attacco (non è chiaro se con un missile o un drone esplosivo) contro un deposito della North Bulk Plant, azienda della Aramco, la compagnia petrolifera locale, sferrato dagli Houthi, il gruppo sciita che controlla Sanaa, la capitale dello Yemen. Negli stessi momenti sulla pista sul Mar Rosso stavano girando le monoposto di F1, via radio Max Verstappen aveva avvisato i box: «Sento odore di bruciato, non so se viene dalla mia macchina o da un’altra parte».

L’impianto si trova a meno di 20 km dal tracciato, era già stato bersagliato domenica. Video amatoriali hanno mostrato le fiamme, le autorità saudite per ora non hanno diffuso informazioni sull’accaduto. Domenica scorsa la stessa raffineria dell’Aramco era stata già colpita. Secondo la coalizione anti-Houthi (guidata da Riad) nelle ultime ore sono stati intercettati 7 droni armati e un missile diretti contro le zone sud del Paese. L’escalation degli Houthi è stata condannata anche dalla Casa Bianca nei giorni scorsi, l’Arabia Saudita ha ricevuto dagli Usa batterie di missili Patriot. L’Aramco è sponsor della F1 e del team Aston Martin.

«Se ci sentiamo al sicuro? Siamo tutti qua, quindi è sicuro», è il commento di Domenicali, ceo della Formula Uno. Il programma dei prossimi giorni per ora non è stato sospeso, la gara di Formula 2 si è svolta, così, come detto, la seconda sessione di prove libere dopo il lieve ritardo. La guerra in Yemen dura da sette anni e ha provocato centinaia di migliaia di vittime fra la popolazione civile.

(articolo in aggiornamento)

25 marzo 2022 (modifica il 25 marzo 2022 | 20:41)

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, 2022-03-25 20:08:00, Il gruppo sciita degli Houthi ha colpito un deposito dell’Aramco (sponsor F1) mentre le macchine giravano in pista a meno di 20 km di distanza. Un’escalation di 7 droni armati e un missile. Verstappen: «Sento odore di bruciato, è la mia macchina?», Daniele Sparisci, inviato a Gedda

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