Scontro sul decreto anti rave. Il Pd e i 5 Stelle: ritiratelo

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di Fabrizio CacciaConte: Stato di polizia. Letta: minaccia al dissenso. Bonaccini: giusto ripristinare la legalità La norma della discordia è stata pubblicata ieri sulla Gazzetta ufficiale e dunque adesso è operativa a tutti gli effetti. Ma l’opposizione insorge contro il decreto «anti-rave»: «Il Governo ritiri il primo comma dell’articolo 434 bis di riforma del Codice Penale. È un gravissimo errore — twitta il segretario del Pd, Enrico Letta —. I rave non c’entrano nulla con una norma simile. È la libertà dei cittadini che così viene messa in discussione». «Una norma raccapricciante, da Stato di polizia», tuona il leader M5S, Giuseppe Conte. «Una legge dal sapore putiniano», commenta il presidente di +Europa Riccardo Magi. E duro è anche il leader di Azione, Carlo Calenda: «Dalla Meloni una norma scritta a cavolo, tanto per fare la dura». La replica del vicepremier leghista, Matteo Salvini, però, è tranchant: «No! Indietro non si torna, le leggi finalmente si rispettano». Perentorio anche il commento del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: «Un plauso al ministro Piantedosi che ha dato una lezione all’ex ministro Lamorgese. L’Italia non può essere il Paese di Bengodi». Ma che dice la norma? In sintesi, dopo il raduno di Halloween a Modena, sgomberato senza incidenti, il governo ha cambiato le regole: la nuova legge prevede che chi «organizza o promuove» un evento da cui «può derivare un pericolo per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica» potrà essere punito «con la pena della reclusione da 3 a 6 anni e con la multa da euro 1.000 a euro 10.000». Ad essere puniti, nello specifico, i «raduni» di oltre 50 persone. La norma si applica in caso di «invasione arbitraria di terreni o edifici altrui», non solo privati ma anche pubblici. Per «il solo fatto di partecipare all’invasione la pena è diminuita», si specifica. Ed ecco il sospetto che agita il centrosinistra ma non solo: «È l’anteprima di leggi speciali», dice il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni. La deputata dem Chiara Gribaudo parla di «bavaglio al dissenso». «Il problema non sono i rave party — le fa eco Arturo Scotto, coordinatore di Articolo Uno —. Questo provvedimento riguarderà anche gli operai che occupano le fabbriche. E poi le scuole, gli atenei…». La Rete studenti e l’Unione degli universitari definiscono «liberticida» il decreto. Così come il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano, Vinicio Nardo: «Norma pericolosissima, mette a rischio la libertà di riunirsi prevista dall’articolo 17 della Costituzione». E poi Amnesty Italia: «Rischia di avere un’applicazione discrezionale e arbitraria a scapito del diritto di protesta pacifica». A proposito del rave di Modena, però, il presidente della Regione Emilia-Romagna, il dem Stefano Bonaccini, sembra andare controcorrente: «Io sono uno di quelli che pensa che ogni forma di illegalità vada contrastata e quindi occupare uno spazio abusivamente senza permessi non va bene. Così come non è giusto creare disagio a cittadini, residenti, attività economiche. Per fortuna si è svolto tutto con buon senso, senza incidenti». Anche se poi ha precisato: «Le nuove norme mi sembrano un po’ esagerate». Ma contro la norma anti-rave si schierano pure artisti e scrittori: «Sanzioni da patibolo contro la gioventù», scrive Erri De Luca. «Questo decreto puzza», twitta Fiorella Mannoia. Anche Morgan dice «no a divieti e arresti». Così, davanti al diluvio di proteste, ieri in serata è arrivata una precisazione dal Viminale: «La norma non lede in alcun modo il diritto di espressione e la libertà di manifestazione sanciti dalla Costituzione e difesi dalle Istituzioni». E ancora: «É una fattispecie tassativa che riguarda la condotta di invasione arbitraria di gruppi numerosi tali da configurare un pericolo per la salute e l’incolumità pubbliche». Ma il segretario dem Enrico Letta taglia corto: «La precipitosa e inusuale precisazione del Viminale conferma che hanno fatto un pasticcio. Che si risolve solo col ritiro della norma». 1 novembre 2022 (modifica il 1 novembre 2022 | 22:58) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-11-01 20:45:00, Conte: Stato di polizia. Letta: minaccia al dissenso. Bonaccini: giusto ripristinare la legalità, Fabrizio Caccia

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