All’Aran è stata firmata l’ipotesi di accordo del Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) per il comparto dell’istruzione e della ricerca, relativo al periodo 2019-2021. Dopo giorni di negoziati intensi, Aran e organizzazioni sindacali hanno raggiunto un accordo che riguarda oltre un milione di dipendenti nel settore.
L’accordo sancisce aumenti salariali medi mensili di 124 euro per i docenti, 96 per il personale Ata e 190 euro per i Direttori dei servizi generali e amministrativi. Anche per gli altri settori, sono stati implementati incrementi significativi.
Una novità di rilievo è l’introduzione e la regolamentazione del lavoro agile, esteso a tutti i settori. Questa disposizione rispecchia la tendenza verso una maggiore flessibilità nel mondo del lavoro.
Durante le trattative, sono state riviste le disposizioni relative al personale scolastico, al personale amministrativo delle università e delle accademie e conservatori. Per il personale degli enti di ricerca, l’accordo prevede un successivo negoziato per la definizione dell’ordinamento professionale e per risolvere la questione delle risorse aggiuntive per gli enti non vigilati dal Ministero dell’Università e della Ricerca.
Aumenti stipendio, permessi retribuiti anche ai supplenti, novità per il personale ATA: cosa prevede il nuovo Contratto. SCHEDA
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