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Letta: «Sanzioni alla Russia già devastanti. Applichiamole invece di fare rilanci»

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di Monica GuerzoniIl leader pd: Italia e Ue non sono in guerra con Mosca. Cina, India, Turchia portino Putin al tavolo negoziale. No alla logica dei russi cattivi che si sta affermando

Enrico Letta risponde al cellulare appena atterrato a Roma da Parigi, dove ha «duellato» con Marine Le Pen: «Nel 2017 lei diceva che gli amici erano Trump e Putin e il nemico era la Commissione europea… Trump ha finito il suo mandato conducendo l’assalto a Capitol Hill e Putin sta massacrando il popolo ucraino».

Il confronto con la leader nazionalista francese in tv su France 2 ha fatto notizia.
«Sono contento, è un ulteriore segno dell’europeizzazione del dibattito politico e siccome le grandi decisioni avvengono a livello europeo è fondamentale uscire dal solo dibattito nazionale. È la dimostrazione che ormai siamo regioni di una stessa federazione».

Putin attacca la centrale nucleare di Zaporizhzhia e minaccia il mondo intero. Fino a che punto la Ue e la Nato devono spingersi per fermare l’escalation?
«Il grande pericolo è che Putin la stia ponendo in termini ricattatori, ma ovviamente tutto questo ha dei limiti profondi legati all’escalation militare e nucleare che nessuno per parte nostra vuole. Noi dobbiamo fare lo sforzo più unitario possibile per portare a un tavolo negoziale Putin. E questo non può che avvenire con l’inclusione di soggetti terzi, che non siano né l’Europa, né gli Usa, né la Russia stessa».

Pensa alla Cina e all’India?
«Sì, Cina, India e Turchia, i grandi Paesi che hanno un rapporto con l’Occidente, ma hanno anche mantenuto un rapporto con Putin. L’Europa e l’Italia non sono in guerra con la Russia e l’escalation non è il nostro obiettivo».

C’è chi sostiene, come il corrispondente Rai da Mosca ora al centro di un caso, che è stata la Nato e non la Russia a espandersi dopo il crollo del Muro di Berlino. È una giustificazione ammissibile?
«Noi dobbiamo trovare soluzioni e non fare un dibattito sulla storia di questi 25 anni. Ritengo fondamentale adottare tutte le iniziative possibili perché, in tempi rapidi e con la massima determinazione, si arrivi a una de-escalation che consenta di salvare più vite umane possibili».

L’Europa sta facendo abbastanza?
«Sta facendo tantissimo. In Italia non è stato sufficientemente valorizzato il grandissimo accordo sul tema dello status di rifugiato temporaneo, dato a tutti coloro che escono dall’Ucraina. È un passaggio molto importante, una svolta nella politica dell’Unione, il segno che quando l’Europa agisce unita riesce a ottenere dei risultati».

Condivide le scelte di chi discrimina sportivi, artisti e persino grandi scrittori del passato come Dostoevskij?
«Bisogna distinguere, un tema è quello che riguarda le persone legate personalmente a Putin e al suo clan, altra cosa, sbagliata, è escludere il russo in quanto russo. Dobbiamo trovare il modo di parlare al popolo russo, di trasmettere il senso di una non belligeranza nei loro confronti. Dobbiamo far capire la nostra volontà di preservare la pace e avere un futuro in cui non ci sono divisioni etniche. La logica dei russi cattivi, che sta prendendo il sopravvento, è quella voluta da Putin».

Putin ha ordinato la censura di Stato e bloccato Facebook.
«Sta cercando di racchiudere la Russia in una bolla comunicativa. Dobbiamo dire al popolo russo che questo isolamento con le sanzioni è temporaneo e finirà quando si saranno rimesse le lancette della storia al 23 febbraio».

Von der Leyen annuncia che la Ue prepara nuove sanzioni se Putin non si ferma. Il circuito Swift va bloccato per tutte le banche russe?
«Siamo pronti a valutare le proposte della Commissione. Le sanzioni sono le più dure mai comminate e in qualche giorno porteranno al collasso l’economia russa, che finirà in ginocchio. Gli effetti stanno già arrivando. E intanto, il tema di fondo è fare in modo che Putin non si prenda l’Ucraina».

C’è chi sostiene che per impedirlo dovremmo fare ulteriori sacrifici e smetterla di comprare il gas dalla Russia, finanziando l’acquisto di carri armati.
«Le sanzioni decise sono veramente devastanti, non dobbiamo ogni giorno fare il rilancio».

Cosa ci insegna la resistenza del popolo ucraino?
«Credo ci insegni che non è più il tempo dei congressi di Vienna, dei popoli che vengono spostati da un padrone all’altro con una riga su una carta geografica. Il popolo ucraino ha dimostrato che vuole esistere autonomamente. La contraddizione di Putin è mescolare le esigenze di sicurezza della Russia con la considerazione etnica, perché il popolo ucraino e quello russo non sono la stessa cosa».

Putin sta seminando il terrore, lei non ha paura di un coinvolgimento dell’Europa in un conflitto globale?
«Tutto quello che sta facendo Putin è illogico. Non basta la forza bruta, non è sufficiente al tempo dei satelliti e di internet. Oggi la dinamica di relazioni è molto più orizzontale dei carri armati di Praga e di Budapest, nel 2022 la forza bruta non funziona e viene fuori che Putin è un uomo del ’900 e Zelensky un uomo degli anni Duemila».

Questa guerra cambierà la scena politica, a livello Ue e anche italiano. C’è ancora spazio per il sovranismo?
«Quel che ho detto a Le Pen lo direi pari pari ai sovranisti nostrani, che nel 2018 impostarono la loro politica attorno a Trump, a Putin e al no a Bruxelles. Con questa drammatica vicenda si è capito che qualunque leader democratico è meglio di un autocrate. Perché l’autocrate vuole sempre sopravvivere a se stesso e finisce col non essere più in sintonia col suo tempo e col suo popolo, facendo danni terrificanti che un leader democratico non può fare».

Le stesse forze che in Italia strizzavano l’occhio a Putin ora mettono a rischio il governo Draghi, come avvenuto due giorni fa sul catasto. Come lo spiega?
«Sul catasto è stata fatta una operazione di disinformazione insostenibile e insopportabile, è stata costruita una narrazione su una patrimoniale che non c’è e non ci sarà ed è stata messa una zeppa dentro la maggioranza e contro il lavoro del governo. È un fatto gravissimo. Se la destra di governo continua ad avvelenare i pozzi si crea una situazione ingestibile».

Ce l’ha con Salvini, o anche con Berlusconi?
«Non si può andare avanti con questo metodo, se ognuno mina la fiducia tra alleati è finita, il governo non c’è più. È irresponsabile e inaccettabile una campagna di disinformazione che butta fango sul governo e gli alleati di governo».

Cosa pensa della svolta pacifista del leader della Lega, che ora ripudia le armi e prepara il viaggio ai confini dell’Ucraina?
«Quel che ho detto sulla politica estera fallimentare di Le Pen vale anche per Salvini. Trump ha assaltato il Campidoglio e Putin bombarda l’Ucraina».

Se la Lega strappa, Draghi può andare avanti con una maggioranza atlantista?
«Non immagino nemmeno uno scenario simile, dobbiamo tutti portare avanti la responsabilità di governo».

Il presidente della commissione Esteri del Senato, Petrocelli, non ha votato la risoluzione sulle armi. La imbarazza l’ala filorussa del M5S?
«Mi sembra che i 5 Stelle abbiano tenuto una linea chiara, non vedo problemi, hanno tenuto anche sul catasto. Se il governo è ancora in piedi è grazie a Conte».

A sinistra però i pacifisti come Bersani protestano per l’invio di strumenti di difesa.
«È giusto che il popolo italiano manifesti e il Pd sarà in tutte le manifestazioni che hanno l’obiettivo della pace. Lo sforzo per il sostegno umanitario deve essere il più unitario possibile. Ma gli ucraini stanno morendo, ci chiedono di andare a salvarli e noi gli diciamo tutti no. Il pochissimo che si è fatto è il minimo per mantenere una decenza nei rapporti e nella difesa dei diritti umani».

Draghi lunedì sarà faccia a faccia con von der Leyen. Quali sono le azioni più urgenti per attutire gli effetti della guerra sulle bollette e sull’economia italiana?
«Due cose sono fondamentali e urgenti. Far partire l’unione europea dell’energia e confermare la sospensione del Patto di stabilità».

Renzi la vedrebbe bene al vertice della Nato…
«Ringrazio tutti quelli che l’hanno detto, ma ho preso un impegno con la comunità del Pd e intendo mantenerlo».

5 marzo 2022 (modifica il 5 marzo 2022 | 10:15)
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, 2022-03-05 09:15:00, Il leader pd: Italia e Ue non sono in guerra con Mosca. Cina, India, Turchia portino Putin al tavolo negoziale. No alla logica dei russi cattivi che si sta affermando, Photo Credit: , Monica Guerzoni

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