Firenze, Massimo Mattei rinuncia alla tessera del Pd: «Non capisco più questo partito»

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politica 17 agosto 2022 – 18:03 L’ex assessore: «Non ho compreso il partito sulla guerra, sulla giustizia, sulla crisi del governo Draghi, sull’accordo con Di Maio» di Giulio Gori «Adesso la politica non la capisco più». Massimo Mattei, ex assessore alla Mobilità di Palazzo Vecchio, oggi battitore libero della sinistra fiorentina, ha deciso di lasciare la tessera del Pd. Una vita nel partito, con l’iscrizione nella Fgci sin da ragazzino, per poi seguire tutta la parabola che ha portato dal Pci ai dem. Lo ha annunciato ieri sui social, su cui è un seguitissimo commentatore – tra le vicende della politica, quelle della Fiorentina e le parentesi sanremesi -, con pesanti picconate contro molte delle ultime scelte fatte a Roma. Massimo Mattei «Non capisco più il partito al quale sono iscritto, che mi ha visto chiedervi il voto soltanto due anni fa e che ho sempre votato – scrive Mattei -. Non l’ho compreso sulla guerra (come non compresi i bombardamenti su Belgrado vent’anni fa o giù di lì). Non lo comprendo sulla giustizia, dove vedo ancora un imbarazzante silenzio davanti allo strapotere di certe Procure. Non l’ho compreso nel periodo della crisi del governo Draghi, nella gestione delle alleanze elettorali dove si è voluto creare un accordo che chiedesse il voto sull’agenda del banchiere per poi allearsi con quelli che Draghi non l’avevano votato in Parlamento. Non l’ho compreso nella formulazione delle liste dove si è ricandidato il buon Casini, perché ci servirà un esperto di Costituzione nella prossima legislatura e abbiamo messo l’ottimo Ceccanti, grande costituzionalista, in una posizione di lista praticamente ineleggibile. Per tacere delle esclusioni della brava Giuditta Pini, di Luca Lotti, di Dario Stefàno in Puglia, della giovane Caterina Biti messa in fondo ad una lista quando si ricandida Fassino per la sessantesima volta, e per tacere dell’accordo che garantirà l’elezione di Di Maio sotto le nostre bandiere. Di Maio. No, dico, Di Maio». I dubbi su Draghi, sulla guerra, la sparata contro il giustizialismo (lo stesso Mattei fu costretto ad allontanarsi dalla politica attiva a causa di un’inchiesta da cui sarebbe uscito completamente pulito anni dopo), le critiche feroci sulle candidature e sulle alleanze. Mattei ha comunicato la propria decisione ai segretari di circolo, del partito cittadino e metropolitano. Ma promette di non abbandonare la sua attenzione per la politica, comprese le sue picconate, pur sempre bonarie e in punta di penna: «La mia non è una scelta di disimpegno. Dalla politica non esco, mi fermo. Perché si può vivere bene anche del proprio lavoro e con i propri affetti, senza dover cercare per forza altri approdi. Anche perché non ho bisogno di niente, soltanto di essere in pace con la mia coscienza». La newsletter Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Firenze iscriviti gratis alla newsletter del Corriere Fiorentino. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui 17 agosto 2022 | 18:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-08-17 16:04:00, L’ex assessore: «Non ho compreso il partito sulla guerra, sulla giustizia, sulla crisi del governo Draghi, sull’accordo con Di Maio»,

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