Pd Toscana, il no di Letta e la fine di un feudo: «Lotti caduto in trappola»

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verso il voto 18 agosto 2022 – 09:09 L’allegato fantasma, il ruolo di Empoli e Firenze. «Siamo stati dei bischeri» di Giulio Gori Nel vuoto di metà agosto, con le saracinesche tutte abbassate, il semaforo rosso che regola il senso unico alternato della strada che attraversa Samminiatello, via Gramsci, sembra la metafora del dissidio tra ex comunisti e ex democristiani, con l’Arci e l’Mcl l’uno di fronte all’altro ed entrambi chiusi, ma con la casa del popolo che ha un mesto cartello «vendesi» sulla porta. Nella piccola frazione di Montelupo anche la chiesa di Santa Maria non ha più un prete stabile: «Sta a Montelupo», dicono i vicini. Per Samminiatello è la fine di un apogeo: siamo nel feudo dei Lotti, nonno Gelasio, imprenditore, babbo Marco, esponente Dc, infine Luca, primo montelupino a diventare ministro. Una dinastia. Ma dietro la più clamorosa delle esclusioni dalle liste Pd per il Parlamento, quella di Lotti, spunta il caso di un allegato fantasma, «fatto sparire», e di una «trappola» che sarebbe stata tesa dal partito empolese. A dirlo è uno degli storici esponenti ex Dc di Montelupo, Paolo Londi, presidente dell’assemblea Pd dell’Empolese. Le cronache finora hanno riferito di un’assemblea che il 30 luglio avanza il nome del solo Dario Parrini, di un Lotti che invece il giorno dopo ringrazia il territorio per essere stato proposto, e della smentita giunta in poche ore dal segretario del Pd di Empoli, Jacopo Mazzantini. Uno scivolone di Lotti? «No, una trappola — dice Londi — Luca è stato un bischero a fidarsi, ma anch’io ci sono cascato. Accanto al documento ufficiale che proponeva Parrini era previsto un allegato in cui si chiedeva alla Bonafè (segretaria regionale Pd, ndr) di candidare anche Lotti, con il sì di tutti gli 11 sindaci del territorio. Luca il giorno dopo si è esposto, perché a quella riunione c’era. E quando Mazzantini ha dato la smentita e l’allegato è sparito, abbiamo capito l’inganno». Un caso, che per Londi, che è membro della direzione regionale del Pd, «è stato architettato tra piazza della Signoria, Campi Bisenzio e Bruxelles», ovvero tra Nardella, Emiliano Fossi e Bonafè. Del resto, le ultime mosse del sindaco di Firenze (come il rimpasto di giunta) sono sulla falsariga del «campo largo» di Enrico Letta. La versione di Londi trova sponda nel sindaco di Montelupo, Paolo Masetti: «Grande soddisfazione per la candidatura di Parrini — dice — Ma nelle logiche che stanno dietro l’esclusione di Lotti non mi ritrovo. Questo territorio deve moltissimo all’impegno e alla passione di Luca, tanto che i sindaci dell’Empolese avevano prodotto, evidentemente non ascoltato, un documento con cui si auspicava la sua ricandidatura». Il Pd di Empoli non commenta, ma fa sapere che la posizione resta quella del 31 luglio, quando, scelto Parrini, si limitò a auspicare che Lotti fosse ripescato da Letta. Senza passare quindi da Bonafè, che avrebbe dovuto ratificare le indicazioni dei territori. A pesare potrebbero essere state anche le vicende giudiziarie in cui Lotti è coinvolto. Nel Pd è giorno di veleni: la senatrice Caterina Biti, inserita al quarto posto nel listino e quindi con un piede già fuori da Palazzo Madama, parla di colleghi «non ricandidati per motivazioni spesso insensate e in alcuni casi di una vigliaccheria incommentabile». «Ci sono due tipi di politici — dicono a Montelupo — chi chiacchiera e chi porta roba». Lotti, per alcuni, di roba ne ha portata: l’addio all’Opg, i soldi per il ponte di Fibbiana, la strada 429, la ferrovia Empoli-Siena. Un patrimonio che si scontra però con la disaffezione per la politica. Perché se Letta ha fatto fuori l’ex Dc mai digerito dagli ex Pci, anche la base della sinistra del partito sembra liquefarsi. Persino all’Arci di Montelupo, dove tra i tavoli si parla di cibo o di Fiorentina, la barista alza le mani: «Il Lotti? Non me ne frega nulla di politica, neanche voto: mi fanno tutti schifo». La newsletter Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Firenze iscriviti gratis alla newsletter del Corriere Fiorentino. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui 18 agosto 2022 | 09:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-08-18 07:10:00, L’allegato fantasma, il ruolo di Empoli e Firenze. «Siamo stati dei bischeri»,

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