Bari, una goccia di saliva per diagnosticare le malattie: nuova frontiera della medicina

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scienza e tecnologia Mezzogiorno, 17 maggio 2022 – 12:14 La Regione sostiene il progetto condotto dall’ateneo barese e da quello di Brescia e coordinato dalla professoressa Luisa Torsi. Quando sarà operativo consentirà facili screening di massa: per i virus, le malattie cardiologiche e neurodegenerative di Francesco Strippoli Luisa TorsiUna piccola goccia di sangue o di saliva per rilevare la presenza di un virus o per diagnosticare la presenza di malattie cardiologiche o neurodegenerative di cui ancora non siano visibili i sintomi. È il progetto di ricerca, in stadio avanzato, in corso a Bari e coordinato dalla professoressa Luisa Torsi, del dipartimento di Chimica. La docente – con i colleghi di Fisica, Farmacia, Scienze del farmaco e con l’università di Brescia – ha messo a punto un dispositivo elettronico che è in avanzato stato di sperimentazione. La Regione Puglia ha deciso di finanziare un centro di ricerca per testare i primi casi clinici. L’iniziativaL’iniziativa è stata presentata dal presidente Michele Emiliano, gli assessori Rocco Palese (sanità) e Alessandro Delli Noci (sviluppo economico), la dirigente Gianna Elisa Berlingerio, i rettori Stefano Bronzini (Bari) e Maurizio Tira (Brescia). La professoressa Torsi, di recente nominata vice presidente del consiglio scientifico del Cnr, era collegata da Vienna, dove sarà insignita della Wilhelm Exner Medal, premio internazionale che viene assegnato agli scienziati che hanno avuto un impatto diretto sulle imprese e sull’industria per i loro risultati scientifici. Il riconoscimento riguarda proprio il progetto presentato ieri. «La scala della maturità tecnologica – dice Torsi – si muove tra 1 e 10. Il numero 10 rappresenta lo stadio dello sfruttamento commerciale. Noi siamo a 5 e con il sostegno della Regione Puglia al centro di ricerca arriveremo a 7: abbiamo tre anni davanti a noi ma i risultati potrebbero arrivare anche prima». Svolta per le diagnosi precociInsomma, ci vorrà del tempo prima dell’applicazione concreta su vasta scala. Ma quando arriverà, sarà un svolta sui processi di diagnosi precoce e gli screening di massa. Basterà una piccola puntura (metodo poco invasivo) o una goccia di saliva (per nulla invasivo) per rilevare la presenza di un virus o di un marcatore tumorale o di una patologia neurodegenerativa. «Al momento – spiega la docente – non esiste una tecnologia al mondo che rilevi una proteina in 100 microlitri di fluido biologico (la goccina di sangue o saliva, ndr)». La tecnologia barese-bresciana punta a quello. Il progetto, cui la Regione offre un importante sostegno finanziario, è definito «single-molecule digital assay»: saggio digitale a singola molecola. «I falsi positivi e negativi riscontrati – continua la prof – sono molto bassi, come conferma l’incrocio dei nostri dati con le informazioni su casi reali diagnosticati con metodo per così dire tradizionale». L’intervento della Regione non si ferma al sostegno al nuovo centro di sperimentazione. L’assessore Delli Noci e la dirigente Berlingerio hanno annunciato l’intenzione di prevedere misure specifiche di finanziamento nella nuova programmazione 2021-2027 del Por (fondi Ue). Serviranno a realizzare «centri per il trasferimento tecnologico». Ossia nuclei di ricerca e sperimentazione che saranno «finanziati, sostenuti e accompagnati» dalla Regione per la diffusione e l’applicazione degli studi portati a termine. La newsletter del Corriere del Mezzogiorno – PugliaSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 17 maggio 2022 | 12:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-05-17 11:47:00, La Regione sostiene il progetto condotto dall’ateneo barese e da quello di Brescia e coordinato dalla professoressa Luisa Torsi. Quando sarà operativo consentirà facili screening di massa: per i virus, le malattie cardiologiche e neurodegenerative,

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