Tortu bronzo nei 200 m agli Europei di atletica

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di Marco Bonarrigo

Tre medaglie per gli azzurri agli Europei di atletica leggera: Filippo Tortu ha chiuso terzo nei 200 m, Ahmed Abdelwahed e Osama Zoghlami argento e bronzo nei 3000 siepi

Un argento e due bronzi, centrifugato di gioia ed emozioni in 20 minuti d’orologio. Tre medaglie, tre storie azzurre nate in tre angoli d’Italia equidistanti tra loro: nord, centro, sud. Prima Ahmed Abdelwahed e Osama Zoghlami hanno acciuffato argento e bronzo nei 3000 siepi, poi Filippo Tortu è finito terzo nei 200 metri salendo su un podio che ci mancava dal 1978, dal gigantesco Mennea. Tagliano il traguardo, gioiscono con pudore, si avvolgono nel tricolore e abbracciano forte e sincero chi li ha battuti. Tre fotografie perfette dell’atletica contemporanea, quella che più di ogni altro sport sa integrare i nuovi arrivati motivandoli e aiutandoli a sentirsi italiani ma anche rimettere in circolo e valorizzare antiche e mai sopite passioni familiari.

Tortu arriva da un campetto di atletica della Brianza, da un padre sprinter, bravo ma non bravissimo in gioventù, che voleva trasmettere l’amore per la velocità e i geni buoni al figlio. Ieri finalmente c’è riuscito: quello di Tokyo fu oro diviso per quattro, qui c’è la prima medaglia di campionato tutta sua. Pippo come sempre confuso, felice e sincero. «Sono un po’ arrabbiato per il colore della medaglia — racconta — e lo si sarà capito dalla mia faccia dopo il traguardo. Ma quando domani rivedrò la gara in tv so che non potrò lamentarmi: mi hanno battuto due più forti di me». I due sono gli inglesi Hughes e quel Mitchell-Blake che lui superò in tromba sul rettilineo finale di Tokyo. Pippo — uscito dai blocchi senza troppa fretta —, ha chiuso in 20”27 ed è stato bravo a impedire la tripletta britannica rimontando alla grande negli ultimi 60 metri quel Dobson che in batteria aveva impressionato e qui si è squagliato quando si è visto braccato dal brianzolo.

Ahmed ha passato la sua gioventù nel mercato rionale di Ostia dove, ragazzino smilzo e sveglio, aiutava i genitori emigrati dall’Egitto a gestire il banco di frutta di famiglia. Ma appena aveva un’ora libera si precipitava sulla pista della Stella Polare che è lì a due passi. Osama, bimbo nato in Tunisia e arrivato a Trapani quasi in fasce, sognava un futuro da centrocampista nel Valderice prima che l’occhio buono di un grande vecchio dell’atletica lo portasse a Palermo a correre tra siepi e riviere.

Ahmed racconta «della gara più bella della sua vita e di un’emozione che gli ha fatto salire le pulsazioni appena entrato nello stadio», Osama «di una medaglia che cancella una serie infinità di difficoltà e infortuni che si sono accanite su di me negli ultimi anni» e ringrazia il gemello Ala, anche lui in gara, che si è sacrificato facendogli da gregario fino all’ultimo giro e chiudendo comunque settimo. I gemelli sono allenati dal Grande Vecchio del mezzofondo azzurro, quel Gaspare Polizzi che fu mentore di Totò Antibo e che da 50 anni (lui va pergli 80 ) dispensa ogni giorno consigli in un angolo della Favorita. Brava anche Dalia Kaddari, settima nella finale dei 200 conquistata dalla stellare Mujinga Kambudij. Aspettando l’asta di Mondo Duplantis, ieri l’extraterrestre norvegese Wahrolm ha siglato la miglior prestazione tecnica sulla pista dell’Olimpico stravincendo i 400 ostacoli in 47”12 e lasciando gli avversari a dieci metri.

19 agosto 2022 (modifica il 19 agosto 2022 | 23:20)

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, 2022-08-19 21:32:00, Tre medaglie per gli azzurri agli Europei di atletica leggera: Filippo Tortu ha chiuso terzo nei 200 m, Ahmed Abdelwahed e Osama Zoghlami argento e bronzo nei 3000 siepi , Marco Bonarrigo

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