Rifiuti, annuncio di Gualtieri: «Roma avrà un termovalorizzatore in quattro anni modello Bolzano»

di Manuela Pelati

Consiglio straordinario sull’emergenza immondizia in città. Il sindaco: «I rifiuti vanno bruciati per produrre energia e calore. L’impianto sarà fatto da Acea e costerà almeno 150 milioni. Chiuderemo Rocca Cencia. Ridurremo Tari del 20%»

Soluzione per i rifiuti inaspettata, via al termovalorizzatore. Mercoledì mattina in Campidoglio a Roma, dove si è svolta l’assemblea straordinaria sulla gestione dei rifiuti, in continua emergenza per mancanza di impianti, il sindaco Roberto Gualtieri ha annunciato: «Con l’obiettivo ambizioso di zero discariche abbiamo deciso di realizzare un termovalorizzatore a completo controllo pubblico con le migliori competenze industriali». L’impianto sarà realizzato in 4 anni all’interno della città Metropolitana, sul modello di quelli di Bolzano e Copenaghen. La realizzazione sarà effettuata da Acea, partecipata al 51% dal Comune e il costo sarà di almeno 150 milioni di euro. (Leggi il commento di Giuseppe Di Piazza: Il sindaco ha infranto un tabù)

L’impianto di termovalorizzazione

«Dobbiamo dotarci di impianti per la frazione indifferenziata — ha chiarito Gualtieri riferendosi al 54% dei rifiuti non separati che vanno in impianti Tmb (trattamento meccanico biologico) prima di finire in discariche e inceneritori —. Il modello che vogliamo proporre è quello della valorizzazione energetica». Il sindaco ha spiegato: «L’impianto sarà da 600 mila tonnellate annue e ci permetterà di chiudere Rocca Cencia (l’unico Tmb di proprietà di Ama, la municipalizzata dei rifiuti, ndr.) e dotarci di una sola piccola discarica di servizio per conferimento di inerti da 60mila tonnellate l’anno». Al momento, invece, vanno in discarica ogni giorno circa 1.200 tonnellate di scarti prodotti dai Tmb.

Riuso energetico e riduzione dell’inquinamento

«Il nuovo impianto dovrà coprire il fabbisogno energetico per 150 mila famiglie — ha aggiunto Gualtieri — e risparmiare il gas utilizzato da 60.000 famiglie l’anno. Potremo, così, ridurre la Tari del 20%». E inoltre: «Il nuovo impianto — ha chiarito Gualtieri — e l’insieme del nostro piano determineranno, una riduzione delle emissioni di ben il 44%, con un -15% per le emissioni su attività di trasporto, -18% sull’impiantistica e -99% sulle emissioni da discarica».

I tempi: «Possibilmente entro il Giubileo 2025»

«L’obiettivo è avere tempi rapidi — ha detto il sindaco —, servono ovviamente alcuni anni. Vorremmo concludere entro l’arco della consiliatura e possibilmente entro il Giubileo 2025. Ho la responsabilità di sindaco ma anche di Commissario per questo evento».

Gli extracosti per l’invio dei rifiuti fuori regione

«Voglio essere l’ultimo sindaco —ha chiarito Gualtieri — che deve trascorrere una parte significativa del suo tempo a trovare sbocchi costosi, precari, inefficienti ed inquinanti in giro per l’Italia e l’Europa sottraendo risorse preziose alle tasche dei romani». Il sindaco si riferisce alla situazione della raccolta e dello smaltimento di quasi 5 mila tonnellate di rifiuti prodotti ogni giorno a Roma, 3mila dei quali di frazione indifferenziata che ogni giorno al 90% vanno con centinaia di tir in una decina di impianti fuori regione e all’estero, aumentando i conferimenti da quando ha chiuso la discarica di Albano (per sequestro giudiziario) senza soluzioni alternative. Con extra costi di più di 1 milione al mese.

La Regione: «Da realizzare dentro il Comune»

«Finalmente. Ottima decisione — il commento del leader di Azione Carlo Calenda —. Adesso è importante che la Regione e Nicola Zingaretti, cambino rapidamente il piano regionale sui rifiuti che non prevede un termovalorizzatore». Ma Gualtieri nell’affermare che, «stiamo lavorando con il governo e la regione» aveva già chiarito che si farà: «superando il vincolo del piano regionale». E l’assessore regionale ai Rifiuti, Massimiliano Valeriani, nell’approvare la scelta di Gualtieri ha comunicato: «Il sindaco ha annunciato la volontà di chiudere il ciclo dei rifiuti all’interno dei confini del Comune di Roma». Ma sulla localizzazione del nuovo impianto Gualtieri non ha fornito indicazioni: «Non si parte dal terreno ma da cosa si vuole fare. Il primo passaggio era decidere cosa fare. Questo elemento ci consente ad avere dei punti fermi anche rispetto alle aree».

Assoambiente favorevole

Favorevole anche il presidente di Assoambiente, Chicco Testa: «Solo così Roma potrà uscire dalla costante situazione emergenziale». L’ex presidente di Legambiente che è stato anche deputato e dirigente industriale di Acea ha spiegato: «Per realizzare un impianto waste to energy moderno si spenderà meno di quanto si spende adesso per trasportare e smaltire i rifiuti, circa 150 milioni di euro l’anno, con un risparmio di circa 30-40 milioni almeno».

Cgil e Legambiente contrari

L’attacco più duro viene dalla Cgil di Ama. «Scelta inaccettabile — ha tuonato il segretario Natale Di Cola — . Gli inceneritori nel Lazio non sono previsti dal piano regionale e l’Europa non li finanzia perché non sono ecocompatibili. Inoltre così non saremo stimolati a fare la differenziata. Incenerire è una scelta di destra». Contraria anche la dirigenza di Legambiente: «Scelta sbagliata — attaccano Roberto Scacchi e Stefano Ciafani, rispettivamente presidenti di Roma e Lazio e nazionale —. Un progetto simile sarebbe il secondo termovalorizzatore in Italia per dimensioni, secondo solo a quello di Acerra e andrebbe in direzione contraria anche a percorsi virtuosi messi in campo da questa amministrazione».

I termovalorizzatori in Italia

In Italia ci sono 37 termovalorizzatori (chiamati anche inceneritori o termoutilizzatori), in prevalenza al nord, un dato che a livello europeo si confronta ad esempio con i 126 impianti della Francia e con i 96 della Germania. È quanto risulta dalla mappa di Utilitalia (la Federazione delle imprese di acqua, energia e ambiente) su dati Ispra (l’istituto per la protezione e la ricerca ambientale che fa capo al ministero della Transizione ecologica).

20 aprile 2022 (modifica il 20 aprile 2022 | 16:40)

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, 2022-04-20 14:40:00, Consiglio straordinario sull’emergenza immondizia in città. Il sindaco: «I rifiuti vanno bruciati per produrre energia e calore. L’impianto sarà fatto da Acea e costerà almeno 150 milioni. Chiuderemo Rocca Cencia. Ridurremo Tari del 20%», Manuela Pelati

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