Resoconto anno scolastico 2022-2023. Lettera

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Inviata da Monica Vercelli – Il 2022 sta per finire e ripensando a ciò che è accaduto nel mondo della scuola non posso che esserne felice così come la maggior parte dei miei colleghi “precari”.

Volendo fare un resoconto degli eventi più significativi, nei primi mesi dell’anno entrava in vigore l’ennesimo decreto legge che imponeva nuovi misure anti-covid da adottare per contrastare la diffusione del virus nelle scuole, per cui i nostri studenti, già provati dalla dad dovevano rientrare in presenza con l’obbligo della mascherina e del distanziamento; mentre a giugno, nonostante lo spettro del covid, per l’esame di Stato, venivano reintrodotte le prove scritte cosicché in molti casi si sono dovute svolgere le prove suppletive sostenute proprio per chi aveva contratto il virus, mettendo a rischio la salute dei docenti e degli studenti.

Si è discusso molto anche della controversa riforma del reclutamento dei docenti, che prevede un lungo percorso abilitante per chi intende avviarsi alla docenza e soprattutto la mancata stabilizzazione dei precari, ulteriormente penalizzati.

Da Agosto in poi a tutt’oggi per noi precari è il caos assoluto.
Ogni anno dal mese di agosto dobbiamo stare incollati al pc per verificare le date delle convocazioni dal Provveditorato, ormai la nostra sorte è affidata ad un algoritmo “impazzito” che decide di escludere dalle convocazioni i precari storici assegnando gli incarichi a docenti con punteggi nettamente inferiori e senza alcuna esperienza.

Spesso riusciamo ad avere supplenze brevi dalle graduatorie d’istituto ma ormai sono anni che Il Ministero dell’ Istruzione invia in ritardo i fondi alle scuole per pagare i docenti assunti con contratto a tempo determinato, così gli stessi precari, anche con esperienza ventennale, non hanno ancora gli stessi diritti dei docenti di ruolo, dai permessi, alla carta del docente o ai finanziamenti agevolati .

A questo punto, credo vi sia una grave falla nel sistema di reclutamento della scuola in quanto anziché indire nuovi concorsi sarebbe più logico svuotare le graduatorie ad esaurimento riconoscendo automaticamente il ruolo ai docenti che hanno svariati anni di esperienza.

Preso atto di quanto suesposto non posso far altro che augurare che il nuovo anno sia quello della svolta, soprattutto per chi svolge la professione del docente, con passione e sacrificio!

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