Renzi e il terzo polo, l’esordio alla Versiliana: «Non sono un numero 2»

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elezioni 12 agosto 2022 – 09:12 L’ex premier: «Effetti sulla giunta regionale? Serenità…» di Giorgio Bernardini Prima uscita da gregario (?) di Carlo Calenda per Matteo Renzi, che sceglie un pubblico amico — quello della Versiliana al gran completo, che gli tributa consenso e partecipazione — per commentare l’alleanza appena perfezionata con Azione. «Non sono un numero due», puntualizza subito piccato, “ma semmai un centrocampista o un assist man, lui l’attaccante». E spiega: «In campagna elettorale ci sarà solo un numero uno, che è Carlo, gli altri sono tutti allo stesso livello». L’ex premier, con tutta probabilità, si candiderà nella sua Toscana. Come vorrebbe, ma non si sa ancora dove e in che posizione: «Dobbiamo vedere… può essere: si decide il 21». Assieme a lui sarebbero pronti a scendere in campo in questa regione Stefania Saccardi e Maria Elena Boschi. Renzi è arrivato sul palco scortato dal coordinatore regionale di Iv Nicola Danti, l’europarlamentare che in queste fasi è il suo uomo ombra. E che ha condotto in prima persona tutte le trattative con il partito di Calenda. Stuzzicato dai cronisti sulla possibilità che l’alleanza con il Pd in Consiglio Regionale possa scricchiolare, l’ex premier dà una risposta non esattamente rassicurante per coloro che sono abituati al suo eloquio: «C’è serenità, grande serenità…». Una terminologia che richiama ai fasti dei grandi avvicendamenti di governo, con quello che oggi è divenuto un vero avversario: Enrico Letta. Ascoltare per credere. Quando gli organizzatori della Versiliana portano il cartonato del segretario dem sul palco, Renzi diviene un fiume in piena : «I veri problemi con lui non sono personali, che pure ci sono. Ma sono quelli politici, che ci dividono davvero: se dici che vuoi aumentare le tasse — dice Renzi parlando del segretario del Pd — ci sta che il ceto medio non ti voti…». E poi l’affondo: «Votare loro significa dare il voto a Di Maio: volete il Pd di Di Maio? Tenetevelo! Poi ci chiedono perché siamo andati via… il Pd ha perso se stesso». E ancora: «In questo collegio — azzarda il leader di Azione — si candiderà Nicola Fratoianni, che è contro l’ingresso nella Nato di Svezia e Finlandia, chi vota il Pd vota questa gente». Infine la stilettata sugli argomenti che la sinistra usa contro la leader di Fratelli d’Italia: «Parlare di fascismo quando ci si riferisce a Giorgia Meloni è completamente sbagliato, è proprio un errore». Il campionario continua a lungo, dando l’idea precisa di quale sia il bacino — «il target» — da cui Renzi vuole attingere voti. Infine «l’allineamento» pubblico a Carlo Calenda sul grande tema toscano di questa corsa elettorale: «Al rigassificatore dico sì. O pigli il rigassificatore a Piombino o batti i denti…». La newsletter Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Firenze iscriviti gratis alla newsletter del Corriere Fiorentino. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui 12 agosto 2022 | 09:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-08-12 09:24:00, L’ex premier: «Effetti sulla giunta regionale? Serenità…»,

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