Putin, il discorso in diretta sulla guerra Russia Ucraina: «Noi pronti a trattare con Kiev»

di Claudio Del Frate

Il capo del Cremlino ha parlato in occasione della cerimonia di annessione dei territori del Donbass. Meloni: «Putin una minaccia per la sicurezza Ue»

Al Cremlino si è tenuta la cerimonia di annessione dei territori del Donbass alla Federazione russa. Sotto gli occhi delle telecamere, in diretta tv, Vladimir Putin firma i decreti con i quali gli oblast di Donetsk e Lugansk e quelli di Zaporizhzhya e Kherson, strappati all’Ucraina in sette mesi di guerra, passano sotto il diretto controllo di Mosca. Un passo in seguito al quale lo «zar» alza deliberatamente il livello del conflitto. Una consultazione definita «farsa» da tutti i Paesi occidentali e svoltasi sotto il rigido controllo delle truppe di occupazione. La cerimonia è trasmessa in diretta anche sulla piazza Rossa attraverso maxischermi.

Nel suo discorso durato meno di mezz’ora Putin ha toccato tre punti fondamentali
* «I territori conquistati diventeranno russi per sempre»
* «Kiev cessi le ostilità, noi siamo pronti a negoziare»
* «L’egemonia dell’Occidente è finita per sempre»

«Russi per sempre»

«La gente ha fatto la sua scelta con i referendum in Ucraina» ha esordito Putin. «é la volontà di milioni di persone». «Ora ci sono quattro nuove regioni in Russia, i loro abitanti diventeranno per sempre cittadini russi. Difenderemo la nostra terra con tutti i mezzi a disposizione » ha proseguito chiedendo poi un minuto di silenzio in onore dei caduti sul fronte ucraino, definiti «eroi morti per la Grande Russia».

«Kiev cessi il fuoco, noi pronti a trattare»

Putin ha parlato interrotto dai numerosi applausi dei presenti nella sala di San Giorgio del Cremlino. «Non vogliamo un ritorno all’Urss». «Kiev rispetti la volontà popolare, cessi il fuoco e torni al tavolo del negoziato, noi siamo pronti» ha scandito in un passaggio successivo, forse quello destinato a far discutere più di tutti. Potrebbe infatti preludere a una volontà di attenuare il conflitto che per Mosca, sul piano militare, si sta risolvendo in un disastro.

«Occidente ossessionato da noi»

Il capo del Cremlino si è poi rivolto all’Occidente: «Ha cercato e sta cercando una nuova occasione per indebolire e distruggere la Russia, sono ossessionati dall’esistenza di un Paese così grande che ha riconquistato il suo posto nel mondo» dopo «i tragici anni ‘90», quando nel Paese «la gente moriva di fame». Quello dell’Occidente secondo Putin «è un delirio, un inganno vero e proprio; le promesse di non espansione della Nato erano menzogne. Con queste regole false la Russia non ha intenzione di vivere. Ci vogliono ridurre a una colonia: non ci parlino di democrazia». E infine la frase definitiva: «La fine dell’egemonia occidentale è irreversibile». E ha di nuovo attaccato Washington affermando che «pretendono da Germania, Italia e altri nuove sanzioni contro di noi».

Il passaggio sul gender

«Vogliamo che in Russia ci siano il genitore 1 e il genitore 2 invece di mamma e papà? Siamo completamente impazziti?». Se lo chiede il presidente russo Vladimir Putin, durante la cerimonia al Cremlino, per indicare la decadenza dell’Occidente. «Vogliamo che i nostri bambini siano indottrinati sul fatto che ci sono altri generi» rispetto a maschile e femminile?, ha aggiunto

Le nuove minacce

Riguardo alla possibilità di fare ricorso alla arma nucleare, il presidente russo ha ricordato che «sono stati gli Usa a sganciarla, per due volte, in Giappone: loro hanno creato il precedente». E poi un accenno alle falle che hanno colpito il gasdotto Nord Stream: «È chiaro a tutti a chi conviene il sabotaggio, ci sono gli anglosassoni dietro le esplosioni».

Standing ovation

Il discorso si è concluso con la frase: «La verità è dalla nostra parte, la Russia è con noi». La sala è scattata in piedi per una standing ovation». Il leader ceceno Kadyrov, fedelissimo di Putin, è scoppiato in lacrime. La cerimonia si è conclusa con la firma da parte di Putin dei quattro «governatori» delle regioni del provvedimento di annessione.

Le reazioni in Occidente

* Meloni: «Putin una minaccia» – «Putin è una minaccia alla sicurezza Ue, la sua visione è neo imperialista e di stampo sovietico»: tra le prime reazioni in campo occidentale al discorso di Putin c’è quella di Giorgia Meloni. «L’annessione russa non ha alcun valore politico e giuridico» ha ribadito.
* Zelensky: «Non cediamo nostra terra» – «Abbiamo la situazione sotto controllo. Tutto sarà Ucraina». Lo ha dichiarato su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dicendo che «questa è la nostra terra, il nostro popolo. Non daremo mai ciò che è nostro agli occupanti».

(articolo in aggiornamento)

30 settembre 2022 (modifica il 30 settembre 2022 | 15:45)

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, 2022-09-30 13:38:00, Il capo del Cremlino ha parlato in occasione della cerimonia di annessione dei territori del Donbass, Redazione online

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