Preside in pensione ad anno scolastico iniziato, i docenti e gli Ata scrivono una lettera di protesta: Situazione paradossale, siamo in difficoltà

I docenti e il personale ATA di un istituto comprensivo di Milano, che comprende scuola dell’infanzia, primaria e un plesso di scuola secondaria di primo grado, hanno scritto una lettera volta a esprimere il disagio dei lavoratori circa l’improvviso licenziamento, in corso d’anno, della Dirigente.

Fino a pochi giorni fa, l’istituto beneficiava della guida di una dirigente scolastica di spicco, nota per il suo spessore umano e per la capacità di motivare il personale. La sua abilità nell’ascolto e nella mediazione ha permesso a ogni docente di sentirsi valorizzato e incentivato a dare il meglio. Tuttavia, la recente firma del decreto di cessazione dal servizio per diciassette presidi, inclusa la dirigente di questo istituto, ha interrotto bruscamente questo rapporto positivo.

La decisione, presa dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha suscitato una forte reazione tra il personale scolastico. Essa è stata percepita come un’umiliazione nei confronti dei dirigenti, delle loro scuole e della loro utenza. La cessazione improvvisa del servizio di questi professionisti ha creato incertezze e rischi nella gestione dell’istituto, specialmente in una fase delicata dell’anno scolastico.

Secondo il personale, ogni lavoratore merita di concludere l’anno scolastico secondo i termini contrattuali prestabiliti, preparandosi con professionalità alla fine della propria carriera. Momenti significativi come l’ultimo Collegio Docenti sono visti come opportunità importanti per saluti e ringraziamenti formali, ora negati.

Citando un articolo di Alfonso Berardinelli sul mensile “Una città”, che a sua volta fa riferimento a Max Weber, il personale riflette sulla natura autoreferenziale della burocrazia e sulle sue ripercussioni sulla realtà sociale e privata dei singoli. Questa situazione è stata paragonata ai temi kafkiani, dove la realtà individuale viene ridotta a nulla di fronte alle macchinazioni burocratiche.