Non è più tempo di alibi  sull’emergenza ambientale

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Caro direttore,

ho 15 anni e in qualità di cittadino del futuro mi interesso molto ai temi ambientali. In questo Paese non sembra esserci interesse a una vera transizione ecologica ed energetica. Secondo me l’errore è stato quello di polarizzare e politicizzare, da una parte e dall’altra, un tema come il clima che dovrebbe andare oltre le ideologie politiche. Bisogna essere più uniti. Lei che ne pensa?

Flavio Maria Coticoni

Caro Flavio,

La tragedia della Marmolada dovrebbe aver spazzato ogni dubbio residuo, almeno spero, sul fatto che l’emergenza ambientale e climatica sia una priorità assoluta. Ogni governo, ogni politico, ogni leader nella società e nelle aziende dovrebbe averla come stella polare. Abbiamo assistito a estremismi ideologici sul tema, a derive negazioniste che mettevano in dubbio il riscaldamento globale e le sue conseguenze sul Pianeta e sulle nostre vite. Spero che tutto questo sia alle nostre spalle e che finalmente si possa discutere di programmi concreti di transizione energetica e ambientale a lungo, medio e breve termine. Vedendo cioè quali sono i passi necessari da fare subito e quali gli obiettivi. Fuori dal «bla, bla, bla» spesso denunciato su questi argomenti. La crisi del gas è un’occasione per riscrivere la politica energetica, la siccità una leva per mettere finalmente in sicurezza la rete idrica evitando gli sprechi. E il segnale terribile che ci è arrivato dalla Marmolada deve essere interpretato come un punto di non ritorno: mari, montagne, pianure, città e borghi d’Italia vanno curati e protetti. Naturalmente non possiamo da soli affrontare questa sfida globale, serve che tutti i Paesi si muovano nella stessa direzione. Non sarà facile ma non può essere un alibi per non fare la nostra parte e spingere gli altri a farla.

, 2022-07-10 21:40:00,

Caro direttore,

ho 15 anni e in qualità di cittadino del futuro mi interesso molto ai temi ambientali. In questo Paese non sembra esserci interesse a una vera transizione ecologica ed energetica. Secondo me l’errore è stato quello di polarizzare e politicizzare, da una parte e dall’altra, un tema come il clima che dovrebbe andare oltre le ideologie politiche. Bisogna essere più uniti. Lei che ne pensa?

Flavio Maria Coticoni

Caro Flavio,

La tragedia della Marmolada dovrebbe aver spazzato ogni dubbio residuo, almeno spero, sul fatto che l’emergenza ambientale e climatica sia una priorità assoluta. Ogni governo, ogni politico, ogni leader nella società e nelle aziende dovrebbe averla come stella polare. Abbiamo assistito a estremismi ideologici sul tema, a derive negazioniste che mettevano in dubbio il riscaldamento globale e le sue conseguenze sul Pianeta e sulle nostre vite. Spero che tutto questo sia alle nostre spalle e che finalmente si possa discutere di programmi concreti di transizione energetica e ambientale a lungo, medio e breve termine. Vedendo cioè quali sono i passi necessari da fare subito e quali gli obiettivi. Fuori dal «bla, bla, bla» spesso denunciato su questi argomenti. La crisi del gas è un’occasione per riscrivere la politica energetica, la siccità una leva per mettere finalmente in sicurezza la rete idrica evitando gli sprechi. E il segnale terribile che ci è arrivato dalla Marmolada deve essere interpretato come un punto di non ritorno: mari, montagne, pianure, città e borghi d’Italia vanno curati e protetti. Naturalmente non possiamo da soli affrontare questa sfida globale, serve che tutti i Paesi si muovano nella stessa direzione. Non sarà facile ma non può essere un alibi per non fare la nostra parte e spingere gli altri a farla.

, Luciano Fontana

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