Europei atletica, le medaglie di oggi: Giupponi bronzo nella 35 km di marcia

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di Gaia Piccardi, inviata a Monaco

I successi degli atleti azzurri nella seconda giornata degli Europei di atletica in corso a Monaco

La medaglia della maturità, un bel bronzo europeo nella 35 km di marcia, finisce al collo di Matteo Giupponi da Bergamo, testa dura e ancheggiamento fluido, a 33 anni finalmente sul podio di una grande manifestazione. Insieme al bronzo, al collo di Matteo fa bella mostra di sé una corona di fiori che subito dopo il traguardo gli ha regalato la fidanzata Eleonora Giorgi , marciatrice anch’essa (primatista italiana nella 20 km e bronzo mondiale nella micidiale 50 km a Doha 2019), in attesa del primo figlio.

Giupponi usa i primi km della 35, distanza spuria nella quale Massimo Stano ha appena trionfato al Mondiale di Eugene doppiando con l’oro della 20 a Tokyo (e qui a Monaco il pugliese verrà a cercare la magica tripletta dorata nella 20), per studiare tracciato e avversari («Gara partita lenta, nessuno si muoveva, ma poi abbiamo cominciato a girare veloce e ho visto che c’ero, le gambe giravano bene»), lascia andare via l’irraggiungibile spagnolo Lopez (oro) e il tedesco Linke (argento) senza spolmonarsi, lotta per la terza posizione con l’altro spagnolo, Bermudez, ma dopo tante delusioni questa volta non si fa ingannare. «Ne ho passate tante — racconta alla fine (2h30’34”) di un esercizio di tacco e punta brutale —, credevo che Rio 2016 fosse la svolta e invece dopo i Giochi ho avuto una lesione al tendine femorale che mi ha provocato tre anni di tormenti». Matteo non ha mai mollato, sostenuto dalla compagna: «Eleonora sa perfettamente cosa significa marciare e quali sacrifici richieda: è solo grazie al suo aiuto, al sostegno della mia famiglia e del gruppo dei Carabinieri che sono andato avanti».

Sceso dall’altura a Livigno, aveva le gambe dure, era nervoso. Eleonora ha avuto le parole giuste: «Vai a Monaco, mi ha detto, divertiti. Sai cosa devi fare». E così è stato. Una gara accorta, intelligente, mai al di sopra delle sue possibilità. Un bronzo che ripaga di tutto, Matteo? «Mah, di tutto non lo so… Ho avuto troppi alti e bassi ma la mia carriera non è finita, spero di prendermi qualche altra soddisfazione».

La più bella arriverà a fine novembre: un bimbo di cui ancora i fachiri azzurri devono scegliere il nome («Ma non si chiamerà Monaco!» promette lei), che è presto per dire se marcerà come mamma e papà («Però nella pancia si muove molto!» sorride Eleonora). Poi Matteo e Eleonora si metteranno in marcia insieme verso Parigi 2024, l’ultima Olimpiade. «I trionfi di Stano li ho ammirati ma non ne ho tratto ispirazione — precisa Matteo —, non mi piace guardare gli altri, preferisco pensare a me stesso. Massimo sta facendo cose grandiose ma le energie le ho trovate dentro di me». Un figlio e Parigi per guardare avanti. La marcia azzurra di coppia non ha finito di sognare. Intanto, brave Federica Curiazzi e Lidia Barcella, quarta e sesta nella 35 km donne.

16 agosto 2022 (modifica il 16 agosto 2022 | 15:02)

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