Cumberbatch è il Doctor Strange nel Multiverso, amori e segreti di Billie Holiday, Gerini regista debuttante, il colpo grosso degli (Im)Perfetti criminali, la stanza dei colori di Phoebe Dynevor: guida ai film nei cinema e sulle piattaforme digitali

Spread the love

I cinecomic offrono sempre una seconda possibilità, una via di fuga, un piano B. Dopo un salto nel vuoto cosmico c’è sempre una tavola, uno spuntone di roccia, una corda a cui aggrapparsi per superare ostilità, cattivi pensieri, inganni e profezie. Il Doctor Stephen Strange è uno di quei super eroi che, sbiaditelli sulla carta, hanno preso consistenza al cinema, anche per il magnetismo del suo interprete, Benedict Cumberbatch, capace di passare dai tormenti del cowboy de Il potere del cane alle capriole del Marvel Universe governato dal produttore Kevin Feige.

Strange è un mago, un mentalista mantellato piuttosto ambiguo, saggio a corrente alternata, prigioniero della sua alata condizione. Tanto che spesso chiede agli altri: «Amico, sei felice?». Difficile esserlo, considerando quel che accade nelle due ore e passa del film, in un continuo rimpiattino, di qui e di là, tra le dimensioni del Multiverso, fronteggiando spiriti e mostri assortiti, ambigui Avengers riviviscenti, la scarlet witch Wanda, una fattucchiera di quelle toste in evidente carenza d’affetto (Elizabeth Olsen), l’ex fidanzata Christine in procinto di sposarsi (Rachel McAdams) e una ragazzina, America Chavez (Xochitl Gomez), anche lei ultra-dotata, capace di viaggiare tra le dimensioni e aprire porte tra il tempo e lo spazio.

La finiamo qui, per non togliere il gusto allo spettatore goloso di sorprese (che sono molte, e alcune da wow).

Così maramaldeggiando, Doctor Strange nel Multiverso della follia aggiunge mattoni alla cattedrale del cinema-videogioco, dove i personaggi si trovano sempre all’inizio di un percorso a ostacoli da superare con la destrezza e il ragionamento. Tra le note positive dell’operazione c’è il ritorno al cinecomic di Sam Raimi dopo la trilogia di Spider-Man (tra il 2002 e il 2007) e a quasi dieci anni da Il grande e potente Oz (2013). Il senso per lo spettacolo del regista de La casa (1981) e Darkman (1990) non è cambiato: il film diventa cammin facendo un vero e proprio horror digitale, appeso a un’ambiguità di fondo che sottolinea il caos contemporaneo e offre impensabili sviluppi alla storia. Raimi tiene a bada le banalità, governa ritorni di fiamma, cammei, illustri presenze e usa l’ironia per stemperare la tensione, proponendo una metafora del conflitto generazionale e persino delle diverse identità che in un impasto di Bene e Male abitano dentro di noi, nessuna uguale all’altra. Mai come stavolta vale il motto: niente è come sembra.

Luci (accecanti), forme (estetizzanti), suoni e rumori (a orologeria) diventano elementi grammaticali della storia. Regolati i conti con l’avventura, Doctor Strange ci regala l’idea di un futuro costruito come una multipla pista di sci dove a vincere sarà chi ha la sciolina migliore. Il décor è suggestivo e aiuta il decollo del filmone, costretto in antri, caverne e laboratori claustrofobici, ma pronto a spaziare in un orizzonte di montagne inaccessibili oppure nella marmellata dei grattacieli urbani. Che la saga tornerà lo intuiamo sui titoli di coda, con l’ultima apparizione clamorosa.

DOCTOR STRANGE NEL MULTIVERSO DELLA FOLLIA di Sam Raimi

(Usa, 2022, durata 126’)


con Benedict Cumberbatch, Elizabeth Olsen, Benedict Wong, Michael Stuhlbarg, Rachel McAdams, Chiwetel Ejiofor, Patrick Stewart

Giudizio: *** su 5

Nelle sale

7 maggio 2022 | 09:56

(©) RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-05-08 19:40:00, Le prime visioni nelle sale e le novità dello streaming: «Doctor Strange nel Multiverso della follia», «Gli Stati Uniti contro Billie Holiday», «Il naso o la cospirazione degli anticonformisti», «Tapirulàn», «Settembre», «(Im)Perfetti criminali», «The Colour Room», «America Latina», «Occhiali neri», «Belfast», Paolo Baldini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.