Concorso docenti, prove suppletive per chi era positivo al Covid. Oltre 100 insegnanti a rischio licenziato in caso di sentenza negativa del Consiglio di Stato. Appello al ministro Valditara

Giustizia

Il concorso docenti 2020, svolto durante il periodo della pandemia, non ha previsto la possibilità di una prova suppletiva per coloro che erano in isolamento da COVID-19.

Molti docenti, impossibilitati a presentarsi alle prove scritte in ottemperanza al D.L. 52 del 2021, hanno intrapreso azioni legali tramite sindacati, rivolgendosi al TAR del Lazio.

Le sentenze del TAR hanno evidenziato l’illogicità della mancanza di prove suppletive in un contesto pandemico.

Il Ministero ha però deciso di impugnare queste sentenze, ricorrendo al Consiglio di Stato, che con l’ordinanza 735/2023, ha temporaneamente respinto l’appello del Ministero, senza emettere una sentenza definitiva. Nel frattempo, gli USR hanno consentito lo svolgimento delle prove suppletive, permettendo ai ricorrenti di partecipare e, eventualmente, di essere assunti dal 1° settembre 2023.

In un contesto parallelo, il Consiglio di Stato ha emesso sentenze negative per casi simili, come evidenziato nella sentenza N.8838/2023, sottolineando l’irrilevanza delle circostanze di forza maggiore per la partecipazione ai concorsi.

Le decisioni della giustizia pongono circa 100 insegnanti, già assunti dopo aver superato regolarmente il concorso, di fronte al rischio di licenziamento, qualora le sentenze fossero negative.

La situazione ha portato a una richiesta di intervento diretta al Ministro Giuseppe Valditara. Gli insegnanti coinvolti, colpiti dalla pandemia, hanno sostenuto notevoli sforzi e sacrifici personali per prepararsi e partecipare alle prove suppletive. Essi si sentono “traditi” dall’azione del Ministero che impugna la sentenza del TAR Lazio e temono le conseguenze delle future decisioni del Consiglio di Stato. Sottolineano, inoltre, che durante la pandemia sono state adottate misure eccezionali che hanno limitato le libertà individuali, incluso il loro diritto di partecipare a concorsi pubblici.

La questione principale riguarda l’equità e la legittimità dell’assunzione di questi insegnanti, che hanno superato le prove secondo le procedure stabilite. I docenti richiedono un intervento per la salvaguardia della loro posizione lavorativa, sottolineando di aver agito con professionalità e dedizione nel loro ruolo.

Il futuro professionale di molti insegnanti rimane incerto, in attesa delle decisioni definitive del Consiglio di Stato, previste per il 21 novembre 2023.

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