Le due giornate del campus alla Sapienza: Ecco perché lequità conviene Programma | Ospiti | Luisa, la newsletter

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Sul palco l'attrice Coco Rebecca Edogamhe e l’attivista Pegah Moshir Pour Sul palco l’attrice Coco Rebecca Edogamhe e l’attivista Pegah Moshir Pour

Luci spente, sigla. Non c’era un banco vuoto nell’Aula Magna del rettorato della Sapienza di Roma dove ieri iniziata la seconda edizione di Obiettivo 5, il campus di formazione per la parit di genere del Corriere della Sera realizzato con La27ora, iO Donna, Le Contemporanee, La Sapienza. Tante studentesse, ma anche studenti sono venuti a riflettere su come costruire un futuro fondato sulla parit partecipando a inchieste, workshop e sessione gratuite di mentoring.

A inaugurare la giornata sono state le parole della rettrice Antonella Polimeni: Lavoriamo perch si possa consolidare una societ in cui pari capacit corrispondano sempre a pari opportunit. Poi, Barbara Stefanelli, vicedirettrice vicaria del Corriere della Sera, ha accostato tre parole al concetto di parit di genere: equit, giustizia e solidariet. Si rivolta direttamente alle studentesse e agli studenti: Per contrastare le aspettative che vengono dall’alto, dovete far salire le vostre aspirazioni. Insieme a lei sul palco, Danda Santini, direttrice responsabile iO Donna e Style Piccoli, e Valeria Manieri, cofounder de Le Contemporanee.

Il racconto di Aldo Cazzullo ha riattraversato la Storia italiana passando dalle storie delle protagoniste che con le loro scelte private hanno liberato il campo alle generazioni successive. Tra tutte, Tina Anselmi, Nilde Iotti e Franca Viola che nel 1965 ha detto no al matrimonio riparatore, supportata dal padre. Perch la violenza contro le donne un problema degli uomini: Tocca a noi cambiare, commenta Cazzullo. Le diplomatiche e le attiviste hanno aperto la sequenza delle quattro inchieste.

In Donne che cambiano il mondo. Tra diplomazia e attivismo, l’attrice Coco Rebecca Edogamhe e l’attivista Pegah Moshir Pour hanno diviso il palco con Lilli Gruber e Laura Mirachian, gi capa della rappresentanza permanente italiana per le Organizzazioni Internazionali di Ginevra, storica ambasciatrice, per ricordare l’impegno delle donne dall’Iran all’Africa, luoghi dove necessario esporsi, e, come ha detto l’inviata di esteri e scrittrice: Non bisogna temere di andare a prendersi il potere.

Nell’aula di Giurisprudenza lo psichiatra Vittorio Lingiardi ha parlato dei sogni come racconti individuali e personali. Ha citato poi il talmud: Un sogno non interpretato come una lettera non aperta. Dopo di lui, Cecilia Sala ha raccontato dei suoi sogni, tra cui quello di diventare giornalista dai fronti di guerra. La prima giornata si chiusa tornando nell’aula magna del Rettorato. E, soprattutto, ripartendo dalla Costituzione per capire che cosa ancora resta da fare. Ci hanno provato Teresa Ciabatti, Gherardo Colombo e Linda Laura Sabbadini. Ha scelto di non provarci Valerio Lundini che ha raccontato come il bello della comicit sia girare al largo dai messaggi e dagli obiettivi dichiarati.

L’appuntamento per oggi – sempre con il supporto di Amazon, Engineering, Fondazione Vodafone e Msd – alle dieci in Aula Magna. Si parte con l’incontro che mette l’Italia davanti allo specchio dell’Europa per individuare gli strumenti necessari per far cambiare passo al nostro Paese. Proseguono gli incontri one to one dedicati alla misurazione delle competenze digitali con l’applicazione LV8, il learning game creato da Fondazione Vodafone. Subito dopo i cinque workshop, arriva il momento pi emozionante della nostra due giorni: la live inchiesta che desidera tenere la voce di Francesco, figlio dei nostri due colleghi, Luca Valdiserri e Paola Di Caro, tra i ragazzi e le ragazze della Sapienza. In suo nome il premio di laurea per le tesi dedicate a cinema e musica: le sue passioni.

10 marzo 2023 (modifica il 10 marzo 2023 | 23:31)

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, https://27esimaora.corriere.it/23_marzo_10/campus-parita-genere-sapienza-equita-conviene-migliora-nostre-vite-eacf740e-bece-11ed-bacc-78c97ee81f40.shtml, Corriere,

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