In una lettera al Corriere della Sera interviene il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alessio Butti. L’esponente del governo interviene sulla questione riguardante lo SPID e la CIE.
“Non vogliamo eliminare l’identità digitale, ma averne solamente una, nazionale e gestita dallo Stato (proprio come quella che gli italiani portano nel loro portafogli dal 1931). Stiamo lavorando, sulla base di questa idea, sondando le necessità di tutti gli stakeholder coinvolti. I primi esiti dei nostri colloqui sono incoraggianti e li puntualizzeremo nei prossimi mesi con estrema trasparenza”.
E ancora: “Vogliamo fare questo per semplificare la vita in digitale dei nostri cittadini, per aumentare la sicurezza (perché più credenziali e strumenti di accesso significano più rischi), per rendere più accessibili i servizi digitali e, infine, per risparmiare (perché SPID ha un costo per lo Stato). La Carta d’Identità Elettronica è un’identità digitale equivalente e sotto diversi profili migliore rispetto allo SPID. Vorremmo lavorare per assicurare il rilascio della CIE da remoto, a costo zero e in 24 ore, e per garantirne la sua usabilità, attraverso soluzioni semplici almeno quanto lo SPID. Nei prossimi mesi occorrerà coinvolgere i fornitori di identità digitale. Un’idea potrebbe essere chiedere loro un supporto alla migrazione a CIE, favorendo una transizione negoziata tra i due sistemi”.
, 2022-12-20 08:37:00, In una lettera al Corriere della Sera interviene il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alessio Butti. L’esponente del governo interviene sulla questione riguardante lo SPID e la CIE.
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