L’ultimo Rapporto sui reati commessi dai minorenni in Italia redatto dalla Polizia Criminale rivela una preoccupante realtà. Si evidenzia un significativo aumento dei crimini legati alla violenza e un’esplosione dei delitti informatici, fortemente influenzati dall’uso esagerato dei social media.
Questo fenomeno, secondo il rapporto, contribuisce alla diffusione della cultura dell’illegalità e mancanza di empatia verso le vittime.
Il ruolo della famiglia, della scuola e delle istituzioni diventa cruciale nel contrastare questa tendenza, come sottolineato dal vicecapo della Polizia e direttore della Criminalpol, Raffaele Grassi. La desensibilizzazione alla violenza, favorita dall’esposizione continua a immagini violente nei media, riduce la percezione del disvalore sociale di tali comportamenti.
Stefano Delfini, direttore del Servizio analisi criminale della Polizia, cita l’esempio di alcuni trapper, che tramite i social media veicolano il messaggio di un successo raggiunto anche attraverso la commissione di crimini, influenzando negativamente i giovani.
Dati Preoccupanti:
- Un incremento di denunce e arresti di oltre il 15% nell’ultimo decennio.
- Diminuzione di segnalazioni di minorenni italiani, ma aumento di quelle di stranieri nel 2022.
- La fascia d’età più colpita è quella dei 16-17 anni.
- Reati prevalenti: violenza, furto, rapine, ricettazione, estorsione (39,47%).
- Aumento delle segnalazioni per violenza sessuale (+6,59% tra 2010 e 2022).
- Incremento delle denunce per reati informatici (da 30 nel 2010 a 286 nel 2022).
Le regioni del Nord-Ovest d’Italia registrano il maggior numero di denunce o arresti, seguite da Nord-Est e Centro. I reati sono principalmente contro il patrimonio, spesso non associati a pene detentive ma a ordinanze di custodia cautelare.
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