Nuovo contratto: condizioni economiche non attrattive

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Formazione, oltre l’obbligo, viene chiesto un riconoscimento dei crediti certificati

Si pensa anche a nuove figure professionali, che assomigliano molto alle attuali funzioni obiettivo, oltre a prevedere una particolare preparazione e retribuzione per coloro che operano in zone ad alto rischio educativo, situazione già prevista nei contratti precedenti.

Viene proclamata la libertà di insegnamento, come fondamento della stessa autonomia scolastica, e le decisioni sono riportate alla collegialità, uscendo dalla logica monocratica, da un lato perché gli stessi dirigenti scolastici si sentano meno soli, e, dall’altro perché si possano rispecchiare nella comunità professionale e siano meno dipendenti dall’amministrazione.

La trattativa, comunque,  prosegue il governo mette sul tavolo un ramoscello d’ulivo: nella predetta legge di stabilità nasce un fondo con risorse che si aggiungono a quelle disponibili per il rinnovo contrattuale per valorizzare i docenti che si impegneranno particolarmente nella formazione, nella ricerca, nella sperimentazione didattica o che raggiungeranno particolari risultati  nella diffusione nelle scuole di buone pratiche  per lo sviluppo delle competenze. Tale intervento avverrà attraverso la contrattazione collettiva nazionale, uscendo dalla logica del premio al merito e di tutta la relativa burocrazia.

Il contratto rimane un importante obiettivo per il personale della scuola, anche se sembra non cogliersi tutto questo entusiasmo. Ciò che tuttavia lascia l’amaro in bocca è che se da un lato la scuola in una recente indagine Demos è al secondo posto nella fiducia degli italiani, dall’altro  secondo l’OCSE gli investimenti nel nostro Paese in questo settore sono calati del 14%  tra il 2008 e il 2013, mantenendo il corpo docente più anziano d’Europa. La legge 107 qualcosa in più ha portato, ma si nota come cresca la spesa privata, in gran parte a carico delle famiglie e questo crea sempre più disuguaglianza nell’accesso ai vari livelli di istruzione. Anche gli stipendi dei docenti sono diminuiti in termini reali ed è aumentato il numero degli alunni per docente.

Fonte dell’articolo: Tuttoscuola.com



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