Lucia Lavia: Basta distinzione tra i generi, meglio puntare sulla fluidità

Spread the love

di Emilia Costantini

L’attrice, figlia di Gabriele Lavia e Monica Guerritore, la protagonista di Come tu mi vuoi di Pirandello in scena a Catania. La scuola di recitazione l’ho trovata in famiglia, come maestri ho avuto i miei genitori

Chi l’Ignota? Lucia Lavia interpreta questo personaggio, protagonista della commedia Come tu mi vuoi di Luigi Pirandello. Lo spettacolo ha debuttato allo Stabile di Catania, nella Sala Verga, con la regia di Luca De Fusco. Un capolavoro della maturit del grande autore siciliano, che si ispira a un celebre fatto di cronaca, avvenuto in Italia alla fine degli anni ’20: il caso giudiziario dello smemorato di Collegno, ovvero l’ambigua questione dell’identit di Giulio Canella e Mario Bruneri.

Pirandello scrisse quest’opera nel 1929 per Marta Abba, la sua musa, con cui aveva un rapporto, si dice, platonico — spiega Lavia —. Ma l’Ignota fu qualche anno dopo anche impersonata sul grande schermo da Greta Garbo. La vicenda intricata. Non si sa quale sia la vera identit della donna al centro della trama: Elma, una lasciva ballerina da locali notturni, oppure Lucia Pieri, moglie borghese scomparsa nel nulla e ricercata dal marito Bruno? Intorno al dilemma ruotano i dialoghi della pice, che approda a un amaro finale.

Il doppio ruolo inquietante — riprende l’attrice —. Nel primo atto compaio in scena ubriaca a casa del mio amante, Carlo Salter e, pare, che io abbia avuto anche un rapporto intimo con sua figlia. Sono una donna che ha perso la ragione e che poi si identifica con l’altra donna, con tutt’altra storia: alla fine della Prima guerra mondiale, stata violentata da un gruppo di soldati e, forse in preda a uno stato confusionale, scappa di casa, senza dare pi notizie al marito, che la cerca ovunque. L’Ignota un corpo senza nome. Da qui il senso del titolo: sono come tu mi vuoi.

Il tema della maschera, della doppia identit ricorrente in Pirandello: L’essere e l’apparire, la vita e la forma, sono l’essenza dell’attore, che decide di fare questo mestiere, forse perch nella sua vita privata non sta molto bene e quindi gli fa comodo identificarsi in ruoli inventati. Perch Lucia, figlia di Gabriele Lavia e Monica Guerritore, due genitori artisticamente ingombranti, ha deciso di fare proprio l’attrice? Non mi sono molto distaccata dal mio privato, facendo il loro stesso lavoro: ho debuttato a 13 anni a fianco di mia madre, poi ho avuto come maestro mio padre. Non ho frequentato accademie, la scuola me la sono ritrovata in famiglia e sin da bambina mi divertivo a vestire panni diversi dai miei.

Ovvero? Mi piaceva vestirmi da maschio e a Carnevale non volevo mascherarmi da principessa, ma da principe: sono un maschio mancato!, ride Lucia che, anche in palcoscenico vorrebbe misurarsi con ruoli maschili. Vorrei impersonare un Prometeo, un Macbeth… sarebbe una rivincita. In passato i ruoli femminili erano interpretati da attori, le donne non potevano accedere al teatro, e allora perch non fare il contrario? Le differenze tra i sessi, nei testi classici, non hanno ragione di esistere: Prometeo o Macbeth sono personaggi assoluti, non hanno sesso. Sarebbe ora di svincolarsi dal genere per approdare alla fluidit. Io sono una persona e non deve interessare se amo un uomo o una donna, se mi sento l’uno o l’altra… ma in Italia in questo campo c’ ancora tanto da fare.

21 gennaio 2023 (modifica il 21 gennaio 2023 | 20:37)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.