Vi ricordate la guerra? C’è ancora, non per noi. Qui è solo campagna elettorale

di Roberto Saviano

La fotografia che ho scelto questa settimana è stata scattata il 23 luglio a Bachmut nell’oblast’ di Donec’k e ha come protagonisti i bambini. Come, non li vedete? Beh, certo che non li vedete, la scuola è distrutta, è stata bombardata. Sullo sfondo macerie e al centro una sedia sgangherata su cui nessuno siederà più. Nessun bambino.

La politica è il tossicodipendente e i sondaggi sono la sua droga. Quel che interessa è la conquista del potere, non il suo esercizio. Perché l’esercizio presuppone responsabilità e le responsabilità non le vuole nessuno. Ricordate la guerra? Sì, la guerra che ha tenuto banco in tv, sui social media e che ha riempito le prime pagine di tutti i quotidiani italiani per mesi. La guerra che oggi, a voler trovare informazioni su ciò che sta accadendo in Ucraina, devi leggere il Guardian, Le Monde e il New York Times perché da noi sono altre le questioni “urgenti” di cui occuparsi.

IN ITALIA I SONDAGGI SONO LA DROGA DELLA POLITICA, INTERESSATA A CONQUISTARE IL POTERE NON A ESERCITARLO

Non regge più la spiegazione che vedrebbe l’Italia interessata ad analizzare solo il proprio ombelico perché mai stata potenza coloniale, perché non ha mai dovuto interessarsi ad altre economie che non siano la propria. Non regge più perché la smania con cui ci si butta, teste e corpi, nella nuova campagna elettorale nonostante tutto ciò che accade intorno, è qualcosa che merita una riflessione. Non dirò che quella a cui stiamo assistendo sia la peggiore campagna elettorale di sempre, portata avanti dalla peggiore classe politica di sempre perché non credo sia così. È solo l’ennesima campagna elettorale che ci dà la cifra di come il nostro Paese sembri vivere e respirare davvero solo quando si trova in questa condizione di sospensione, quando tutti possono promettere e non fare, per poi fallire e ricominciare ( c’est la vie! ). E non che si fallisca solo per incapacità, ma per mancanza di realismo. Perché un conto è ciò che si promette, altro è ciò che si può e si deve fare.

L’elettorato trattato alla stregua dell’utile idiota, da sedurre e abbandonare, da abbindolare, comprare, recuperare, sottrarre ad altri con “abili” stratagemmi. Tutto come sempre, anche il povero Salvini che non vedeva l’ora di poter ricominciare con la bufala dell’invasione. Appena caduto il governo Draghi – proprio un attimo dopo – sono arrivati i suoi primi post sui social… Subito ripresa la bellissima foto di Massimo Sestini che più volte, molto gentilmente, ha detto di sentirsi «scippato e derubato» perché quella foto famosa, che ritrae 500 migranti che guardano in alto, occhi nell’obiettivo, aveva lo scopo opposto rispetto all’utilizzo che ne fa la politica. E poi ancora, il problema oggi non è certo porre un argine al fascismo di Meloni, o almeno non si può ridurre tutto a questo. Il problema per l’Italia è che Meloni sia orbaniana. Perché quello che non vi dicono sull’Ungheria di Orbán è che, a causa delle politiche migratorie, razziste e xenofobe, è un Paese con gravissimi problemi di manodopera, e nessuno sviluppo è possibile senza manodopera, come sa bene anche il ceto produttivo italiano. Ah ma allora dobbiamo importare schiavi perché lavorino? No, dobbiamo regolarizzare chi arriva, pretendere cittadinanza per tutti, documenti, contratti di affitto e di lavoro.

« È INACCETTABILE INTERESSARSI A CHI SOFFRE SOTTO LE BOMBE SOLO PER PRENDERE LA SCENA IN VISTA DI ELEZIONI FUTURE»

Leggo impropri paragoni con l’epoca berlusconiana, c’è chi dice: «Ricordate quando hanno demonizzato Berlusconi? Poi cosa è accaduto? È finito per caso il mondo?». Beh no, il mondo no. Ma la politica sì. Perché il M5S davvero credete sia nato in opposizione allo sbiaditissimo Pd? Davvero non vi siete accorti che l’antipolitica del M5S (quel «né di destra né di sinistra» lo avete davvero creduto possibile?) è nata come reazione alla distruzione della politica avvenuta nel ventennio berlusconiano? Una distruzione che ha più d’un responsabile: non solo Berlusconi, le sue politiche e il suo linguaggio volgare, sessista, maschilista, antidemocratico e offensivo per la politica e le istituzioni, ma anche chi ha pensato di fermarlo colpendolo ai fianchi, alle spalle e non frontalmente. Ebbene, ricordate la guerra? La fotografia che ho scelto questa settimana è stata scattata il 23 luglio a Bachmut nell’oblast’ di Donec’k e ha come protagonisti i bambini. Come, non li vedete? Beh, certo che non li vedete, la scuola è distrutta, è stata bombardata. Sullo sfondo macerie e al centro una sedia sgangherata su cui nessuno siederà più. Nessun bambino. È inaccettabile questa coazione a ripetere, questo vano e vacuo interessarsi a chi soffre sotto le bombe solo per prendere la scena in vista di future, imminenti elezioni. E inaccettabili sono i toni di questa campagna elettorale che non tiene conto di chi non ha come unico problema quello di intrallazzare per un seggio in Parlamento.

5 agosto 2022 (modifica il 5 agosto 2022 | 07:33)

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, 2022-08-05 05:35:00, La fotografia che ho scelto questa settimana è stata scattata il 23 luglio a Bachmut nell’oblast’ di Donec’k e ha come protagonisti i bambini. Come, non li vedete? Beh, certo che non li vedete, la scuola è distrutta, è stata bombardata. Sullo sfondo macerie e al centro una sedia sgangherata su cui nessuno siederà più. Nessun bambino. , Roberto Saviano

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