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Ucraina, governo al lavoro per il colloquio Draghi-Putin: l’Italia aspira al ruolo di garante al tavolo di pace

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di Marco GalluzzoLa telefonata è attesa nei prossimi giorni: l’obiettivo un cessate il fuoco per permettere l’evacuazione dei civili. Di Maio: l’Italia non ha mai chiuso i contatti Anche l’Italia aspira a fare da garante della neutralità e della sicurezza dell’Ucraina. Lo ha fatto sapere allo staff di Zelensky il nostro governo, che al pari dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu (oltre ad almeno altri quattro Stati – Turchia, Germania, Canada e Israele – richiesti in queste ore dagli ucraini), potrebbe partecipare ad una rete di Paesi che avrebbero un ruolo attivo e giuridicamente vincolante nel garantire almeno un parte degli eventuali accordi di pace fra Mosca e Kiev. Anche in questa cornice si iscrive la telefonata fra Mario Draghi e Vladimir Putin che potrebbe avere luogo nei prossimi giorni. Su un canale diplomatico in corso ha informato lo stesso presidente del Consiglio al termine dell’ultimo Consiglio europeo. I colloquiSe Emmanuel Macron che è presidente di turno dell’Unione europea, dopo aver parlato innumerevoli volte con Putin nelle ultime settimane, ha annunciato ieri che entro 48 ore dovrebbe di nuovo avere un colloquio con il capo del Cremlino, soprattutto per organizzare l’evacuazione di civili dalla città assediata di Mariupol, la telefonata fra Roma e Mosca è in costruzione in queste ore e non ha ancora un timing fissato. Nei giorni scorsi era stato Andriy Yermak, capo di gabinetto del presidente Volodymyr Zelensky, in un’intervista con i media georgiani, ad affermare che in primo luogo Cina, Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna, i quattro membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, escludendo la Russia che è parte in causa, dovrebbero essere il perno di un accordo che garantisca neutralità (richiesta da Mosca) e sicurezza (richiesta da Kiev) nel caso in cui i colloqui di pace avessero un percorso positivo. Colloqui che dovrebbero riprendere, per due giorni, in Turchia, come già avvenuto nelle scorse settimane. «Una linea rossa con Mosca per evacuare i civili»Uno senario positivo comunque appare al momento molto lontano, anche se le parole del portavoce del governo ucraino raccontano che la diplomazia, nonostante la guerra e le bombe, continua a fare il suo corso. È stato sempre Yermak ad affermare che «ci sono informazioni di un interesse dell’Italia ad unirsi a questo processo». Due sere fa anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio aveva confermato questo quadro: «L’Ucraina accoglie l’Italia come uno dei garanti dell’accordo tra Russia e Ucraina quando ci sarà, e questo dimostra che non siamo stati per nulla marginali in questo periodo, al massimo siamo stati discreti». Poi Di Maio aveva sottolineato un altro aspetto del contatto che dovrebbe esserci nei prossimi giorni, ovvero che «la telefonata che farà Draghi a Putin va nella direzione di un coordinamento europeo che abbiamo avuto giovedì per chiedere a Putin un cessate il fuoco e permetterci di evacuare i civili». L’Italia «non ha mai chiuso i contatti di alcun tipo con alcun partner perché continuiamo a lavorare all’obiettivo della pace», ha chiarito il ministro, rimarcando che il nostro Paese ha comunque «una linea rossa con la Russia per gestire le evacuazione dei civili dall’Ucraina». 27 marzo 2022 (modifica il 27 marzo 2022 | 18:42) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-03-27 16:43:00, La telefonata è attesa nei prossimi giorni: l’obiettivo un cessate il fuoco per permettere l’evacuazione dei civili. Di Maio: l’Italia non ha mai chiuso i contatti, Marco Galluzzo

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