Trattamento integrativo, quando conviene percepirlo solo a conguaglio?

Spread the love

Bonus casa ristrutturazione edilizia

L’ex Bonus Renzi oggi è noto come Bonus Irpef oppure trattamento integrativo, un importo che può sempre essere utile.

Il trattamento integrativo spetta a diverse categorie di lavoratori. Tra questi ci sono i lavoratori dipendenti e i disoccupati in regime di indennità NASpI, ai disoccupati in regime Dis-Coll. Tuttavia spetta anche ai collaboratori inquadrati con contratto co.co.co., persone in cassa integrazione, sacerdoti, lavoratrici in maternità per congedo obbligatorio, stagisti, tirocinanti, lavoratori in congedo di paternità, ricercatori e percettori di premio di studio. Ma vediamo un quesito in merito al trattamento integrativo richiesto da un lettore  

Dal 25 settembre 2023 ho ripreso servizio come assistente amministrativo presso un istituto superiore di Ascoli Piceno, per 30 ore settimanali. Vorrei sapere se sulla base della retribuzione che percepirò, avrò diritto al trattamento integrativo (ex bonus Renzi).
Converrebbe dichiarare la volontà di percepirlo solo a conguaglio onde evitare di doverlo restituire nel caso non fossi un avente diritto?
Grazie anticipatamente

I requisiti per accedere al trattamento integrativo (ex Bonus Renzi) 

Il trattamento integrativo, nella misura massima di 1.200 euro, all’anno spetta alle categorie precedentemente indicare che hanno un reddito fino a 15 mila euro. Si tratta di circa 100 euro in più nello stipendio. Mentre coloro che hanno un reddito compreso tra il 15 mila euro e i 28 mila euro possono accedere alla misura solo se la somma di alcune detrazioni supera l’imposta lorda. 

I lavoratori sia nel pubblico che nel privato lo trovano direttamente in busta paga mensilmente. La voce che ci interessa è “Trattamento integrativo L.21/2020”. Tuttavia solo nel caso in cui il reddito è superiore a quanto previsto dalla norma, l’intera somma va restituita con la dichiarazione dei redditi. 

Inoltre se il trattamento non viene percepito in busta paga, si può riceve a conguaglio a fine anno da parte del datore di lavoro in sede di dichiarazione dei redditi. Infine in caso di mancanza di sostituto d’imposta, il beneficio sarà elargito, sotto forma di rimborso, erogato dall’Agenzia delle Entrate.

Se pensa che nel corso dell’anno solare il suo reddito complessivo possa superare, considerando anche eventuali straordinari, il tetto dei 15.000 euro, il consiglio è quello di rinunciarvi in busta paga per prenderlo poi a conguaglio se spetta. In questo caso si evita lo spiacevole rischio di doverlo restituire in sede di dichiarazione dei redditi se, per qualche motivo, si dovesse superare la somma limite prevista.

Consulenza fiscale

Invia il tuo quesito a [email protected]
I nostri esperti risponderanno alle domande in base alla loro rilevanza e all’originalità del quesito rispetto alle risposte già inserite in archivio.

, L’articolo originale è stato pubblicato da, https://www.orizzontescuola.it/trattamento-integrativo-quando-conviene-percepirlo-solo-a-conguaglio/, Consulenza fiscale,Bonus, https://www.orizzontescuola.it/feed/, Patrizia Del Pidio,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.