Tra autismo e inclusione, la matematica dei ravioli. Ecco «SoStare con me»

Tra autismo e inclusione, la matematica dei ravioli. Ecco «SoStare con me»

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di Francesca Morandi

Dalla scuola professionale al pastificio, le attività della cooperativa sociale InChiostro a Soncino (Cr). Il progetto per la conquista dell’autonomia. I laboratori, il linguaggio, il ristorante didattico

Farina, uova, un pizzico di sale, formaggio, carne o verdura per il ripieno. Dall’impasto prendono forma pane, ravioli, quadrotti di ricotta. Una gastronomia speciale, perché speciali sono le mani di chi tira la pasta, la taglia, la farcisce. Sono le mani di dieci ragazzi con autismo. Loro preparano e sfornano i prodotti sotto la guida di un team di chef: pedagogisti, psicologi , educatori. E sono tutti prodotti «made InChiostro», la cooperativa sociale che ha il suo cuore pulsante a Soncino, sulle rive dell’Oglio, in provincia di Cremona. La sede è nell’antico convento delle Suore della Sacra Famiglia accanto alla chiesa di Santa Maria delle Grazie.

Prima la scuola di formazione professionale di ristorazione, poi il progetto per disabili, il ristorante e l’orto didattici. L’ultima scommessa di InChiostro è «Dituttaltrapasta», pastificio solidale inaugurato il 9 aprile scorso nella vicina Orzinuovi (Brescia). «Ci siamo trovati tra le mani un laboratorio di pasta fresca ed è nato il progetto. Stavamo cercando un centro qui a Soncino. L’ex proprietario del pastificio di Orzinuovi voleva venderlo solo a noi. La trattativa, al ribasso, è durata due minuti e mezzo. Mi ha detto “Vado, sennò ve lo regalo!”».

Avventura

Sorride Alessio Gatta, 46 anni, professore di lettere, presidente di InChiostro, ente di formazione accreditato presso la Direzione generale istruzione, formazione e lavori di Regione Lombardia. Un’avventura iniziata il 13 ottobre del 2016 , «anche se qui – precisa Gatta – i giovani si formavano già da dieci anni, in quanto i soci fondatori di InChiostro sono tutti ex dipendenti del precedente soggetto accreditato». Ovvero l’Ente di formazione Sacra Famiglia voluto dalle suore dell’istituto religioso fondato da Paola Elisabetta Cerioli, di Soncino. Non a caso all’ingresso c’è una targa: «Il lavoro sia accompagnato dall’istruzione. L’istruzione dalla pratica. La pratica dall’esperienza».

È l’insegnamento cui si ispira InChiostro, divenuto un modello a livello nazionale. Smettere di considerare le persone con autismo o altre disabilità solo come «bisognose di» e trattarle come «capaci di». Il progetto inclusivo della cooperativa è stato battezzato «So-stare con me», nell’ambito del Percorso personalizzato disabili (Ppd). Una scommessa vinta.

«Gli studenti disabili – prosegue Gatta – rappresentano il 20 per cento della nostra utenza. L’espressione ‘sostare’ può essere letta sia come ‘prendere una pausa e stare a contatto con l’altro’ sia come ‘riuscire a stare con se stessi’ . Il tempo è la chiave di questo percorso. I ragazzi sperimentano la loro autonomia in base ai loro tempi, senza fretta». Al centro vi è la personalizzazione: «L’unicità di ogni persona rende più facile il fatto che non tutti i limiti possono trovare una risposta».

Colonna di «So-stare» è Laura Sivalli, collega di Gatta. Agli allievi vengono trasmessi i saperi formativi e gli strumenti necessari per sviluppare una progressiva autonomia. Qui si getta un ponte verso l’inserimento in strutture lavorative per ragazzi visti come risorse per sé e per gli altri. L’aula è la numero 105, i banchi azzurri, le sedie colorate. Si studia la matematica, imparando l’uso del denaro e il confronto dei prezzi sui volantini dei supermercati; in italiano si sperimenta il linguaggio non solo verbale. Accanto all’aula, la cucina. Gli allievi si divertono «a manipolare» gli ingredienti, affinano competenze e abilità che serviranno per la futura professione. Soprattutto per la vita.

I piatti vengono serviti al Ristorante Didattico, due sale raffinate nel chiostro del convento, inaugurate il 9 marzo 2019. Il ristorante è sempre sold out. Sono piatti a chilometro zero. Fatti con gli ortaggi del vicino orto didattico, l’ex orto delle religiose dove si coltivano piante antiche o in via di estinzione. Nel menù non manca la radice amara, sapore caro al progetto InChiostro, così come il grano quarantino. Qui nel 2017 è nato il torrone morbido dolce-amaro alle radici di Soncino, poi è arrivato il panettone dolce-amaro con polvere di radici. Gli ex allievi diversamente abili più talentuosi ora lavorano a l pastificio solidale.

Qualità

«È un luogo di generatività sociale. Ogni studente – evidenzia Gatta – ha un suo ruolo attivo in base alle inclinazioni. L’obiettivo è certificare le competenze, ma anche la loro spendibilità per costruire procedure e una modulistica da consegnare alle aziende disposte ad assumerli». Non solo. «Vogliamo anche offrire un prodotto di qualità. Lavoreremo anche per la fornitura ai ristoranti, per le consegne a domicilio». Il martedì i prodotti «Dituttaltrapasta» si trovano al mercato di Soncino, il venerdì al banco di Orzinuovi. Un mix di storie e sapori, un’altra scommessa vinta.

11 giugno 2022 (modifica il 11 giugno 2022 | 00:29)

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, 2022-06-11 03:27:00, Dalla scuola professionale al pastificio, le attività della cooperativa sociale InChiostro a Soncino (Cr). Il progetto per la conquista dell’autonomia. I laboratori, il linguaggio, il ristorante didattico , Francesca Morandi

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