Studente di 17 anni chiamato ad Harvard in un team di ricerca di chimica e antropologia

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A 17 anni è entrato nel team di ricerca del professor Khaled Abdelazim, docente di antropologia alimentare e chimica ad Harvard. Si tratta della storia di uno studente del liceo scientifico Malpighi di Bologna.

La vicenda, si legge su La Repubblica, ha preso avvio l’estate scorsa, quando il giovane ottenne una borsa di studio per frequentare una Summer School nella prestigiosa università statunitense.

“Grazie al programma Imparare con passione che ha coperto l’intero costo, ventimila euro circa, sono stato ad Harvard sette settimane scegliendo tra oltre 200 materie. Già essere ammessi per i corsi estivi non è scontato. Ho optato per Antropologia e Chimica. Chimica in realtà non l’avevo ancora studiata a scuola ma mi aveva sempre affascinato”, racconta lo studente.

Un merito importante, a quanto pare, per il giovane ce l’ha proprio il professor Abdelazim. “La mattina seguivo i suoi corsi per ragazzi della mia età, ho iniziato a fare mille domande, in particolare sulla cinetica enzematica, una branca specifica della chimica. Credo, sfinito dai miei quesiti, o forse stupito dalla mia curiosità, mi ha invitato a seguirlo in laboratorio nel pomeriggio con il suo team di ricerca“.

La nota curiosa è che si tratta di un team composto da ricercatori e dottorandi, tutti già laureati. “E io che non ho ancora dato la Maturità mi sono trovato in mezzo a loro, in questi laboratori così all’avanguardia, così attrezzati che non volevo più uscirne. Mi sarei fatto incatenare“.

“Lo studio riguarda un ambito particolare, si chiama microfluidica, e la ricerca del team di cui faccio parte è volta a isolare un enzima, che potrebbe avere interessanti sviluppi in ambito biomedico. Per fare un esempio pratico, potrebbe rivoluzionare le anestesie, ma siamo nella teoria pura. Poi ci tengo a dire che le mie competenze sono limitate, ma credo che tutti abbiano notato la mia bramosia e al termine dell’esperienza il professor Abdelazim mi ha proposto di mantenerci in contatto. Con mia grande sorpresa”, spiega ancora il ragazzo.

Una volta tornato a Bologna, Bernardo ha proseguito la sua attività a distanza, studiando formule ed elementi per poi, ogni domenica via Zoom – lui a mezzanotte, gli scienziati oltre oceano alle 5 del pomeriggio per via del fuso – collegarsi con il professore e il suo team per aggiornarsi sullo stato della ricerca.

Il prossimo anno farò la Maturità, poi mi iscriverò a Chimica industriale, ma a Bologna, per quello non c’è bisogno di andare negli Stati Uniti. È una facoltà eccellente. A incoraggiarmi su questa strada sono stati anche i ‘miei colleghi’ di Harvard“, conclude il giovane.

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