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Serracchiani: «Le accuse di Conte al Pd? Incomprensibili. No a un anno di campagna elettorale»

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di Maria Teresa MeliLa vicepresidente del Pd: «Nessuna alleanza è una passeggiata, continuiamo a impegnarci. Noi non amiamo gli ultimatum in politica e non ne facciamo» Debora Serracchiani, in questi giorni di fibrillazioni provocate dal Movimento 5 Stelle ha mai temuto che la maggioranza andasse in frantumi e che il governo cadesse? «C’è stata sicuramente una tensione molto forte però è anche vero che queste sono ore talmente drammatiche e decisive per il futuro dell’Europa che, agli occhi del mondo, se fosse stata aperta una crisi, la situazione italiana sarebbe apparsa quanto meno surreale. Quindi credo che nessuno abbia mai coltivato questa idea». Non teme che sia partita una lunga campagna elettorale che inevitabilmente inciderà negativamente sul governo Draghi? «Spero proprio di no e certamente questa ipotesi non tocca il Pd. Noi siamo concentrati sull’azione di governo. E penso che il Paese non si possa permettere una campagna elettorale lunga un anno». Sull’Ucraina Enrico Letta ha avuto una linea molto netta, ma il Pd è tutto compatto o anche da voi, vicepresidente, ci sono stati dei problemi? «È innegabile che sia stato un passaggio delicato anche perché ci sono sensibilità diverse, ma come ho detto nel mio discorso alla Camera in occasione delle comunicazioni di Draghi, non posso che ringraziare le colleghe e i colleghi del Pd, perché pur con fatica e con difficoltà hanno seguito l’indirizzo del gruppo. Siamo stati compatti e uniti: abbiamo dato un segnale importante di determinazione». Mario Draghi e Lorenzo Guerini hanno dichiarato che non era previsto l’obbligo di aumentare le spese militari entro il 2024 e che si pensava dall’inizio di andare al 2028, Conte sostiene che non è vero e che se le cose sono cambiate è tutto merito dei 5 Stelle. Chi ha ragione? «In tutte le occasioni, sin da quando si è insediato, il ministro Guerini ha sempre detto che non era realistico raggiungere il 2 per cento del Pil per le spese militari nel 2024, ma che ciò doveva avvenire gradualmente, come di fatto accade da diversi anni. Mi pare che ci siamo chiariti, come bene ha spiegato l’altro ieri il presidente Draghi. Ora mettiamo da parte le polemiche e continuiamo a concentrarci su prezzi alle stelle e inflazione. Ed è per questo che nelle prossime ore affineremo le nostre proposte e le porteremo all’attenzione del governo». Giuseppe Conte ha chiesto rispetto al Pd… «Trovo l’accusa incomprensibile perché credo che sia sotto gli occhi di tutti l’atteggiamento responsabile del Pd. Sempre noi ci adoperiamo per trovare quelle sintesi e quelle soluzioni, nei momenti di difficoltà, che consentono di mantenere la coesione e l’indirizzo riformista del governo e dell’alleanza. Noi non amiamo gli ultimatum in politica e non ne facciamo». La strada dell’alleanza con i 5 Stelle dopo questo ennesimo episodio di tensione è adesso in salita? «Noi lavoriamo a questa alleanza da tanto tempo. Già in questo prossimo passaggio delle Amministrative in diversi Comuni andremo insieme e appoggeremo lo stesso candidato sindaco. Credo che dobbiamo continuare a impegnarci in questa direzione. Del resto anche quando ci siamo trovati distanti siamo sempre riusciti a trovare un accordo. Siamo consapevoli del fatto che il campo progressista e riformista va aggregato e aperto anche a forze non solo di partito, ma anche civiche, della società e continueremo a lavorare su questo». Voi non temete che questo Conte movimentista e pacifista vi sottragga quel pezzo di elettorato più di sinistra? «Ogni alleanza non è mai una passeggiata. Comunque io sono fiduciosa perché posso portare la mia esperienza parlamentare che è fatta di collaborazione costante e proficua. E quando non siamo d’accordo ci parliamo e troviamo un’intesa. Ci sono dei momenti nella storia di un Paese in cui chi ha ruoli deve mettere da parte i sondaggi e gli interessi di partito o le ambizioni personali. Stiamo attraversando un momento di straordinaria importanza e complessità, con la pandemia, la guerra, una crisi economica profonda e dobbiamo pensare a lavorare come un collettivo. Tutti, maggioranza e opposizione». 1 aprile 2022 (modifica il 1 aprile 2022 | 21:36) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-01 19:36:00, La vicepresidente del Pd: «Nessuna alleanza è una passeggiata, continuiamo a impegnarci. Noi non amiamo gli ultimatum in politica e non ne facciamo», Maria Teresa Meli

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