Serracchiani: «Disponibili a lavorare su un progetto comune. Noi generosi con Calenda? L’obiettivo è vincere»

di Maria Teresa Meli

La capogruppo dem alla Camera: «Auspichiamo di riuscire a mettere insieme soggetti del campo democratico e progressista in passato divisi»

Debora Serracchiani, Europa verde e Sinistra italiana hanno rinviato l’incontro con il Partito democratico perché voi martedì avete siglato un patto con Carlo Calenda.
«L’attuale legge elettorale non impone coalizioni ma richiede alleanze elettorali. Noi l’altro ieri abbiamo sottoscritto l’intesa con Azione e +Europa. Vorremmo fare lo stesso con Sinistra italiana ed Europa verde, così come puntiamo a coinvolgere anche le diverse esperienze del civismo. Auspichiamo di riuscire a mettere insieme soggetti del campo democratico e progressista in passato divisi. Lo schema è grosso modo questo: il Pd, con una lista aperta e inclusiva, è il perno di alleanze elettorali che vanno da Calenda e Della Vedova a Fratoianni e Bonelli a un soggetto che riunisce le liste civiche».

Si, però pare che Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni l’abbiamo presa proprio male questa vostra intesa con Calenda…
«La nostra disponibilità ad incontrarci per discutere con spirito costruttivo di un progetto comune è fuori discussione. Con Sinistra italiana ed Europa verde abbiamo già condiviso esperienze alle amministrative. Insomma con loro c’è un lavoro che parte da lontano. Del resto, abbiamo una grande consonanza su alcuni temi fondamentali come il Green deal europeo ed abbiamo votato sempre insieme al Parlamento europeo. Ma per risolvere le questioni bisogna mettersi attorno a un tavolo e noi ci siamo».

Serracchiani, ma voi del Pd non temete che Bonelli e Fratoianni vadano con Giuseppe Conte e che così il Movimento 5 stelle vi faccia concorrenza a sinistra?
«Io penso che il centrosinistra e la sinistra stanno da questa parte. L’altro ieri Letta lo ha detto con grande chiarezza».

Tornando al leader di Azione Carlo Calenda, non gli avete dato un po’ troppo in questa trattativa? Quasi tutti i punti del documento comune sono quelli da lui richiesti nella lettera che con Benedetto Della Vedova ha inviato a Enrico Letta. .
«In realtà sono punti condivisi a cui noi abbiamo aggiunto molte altre cose: i riferimenti alla centralità dell’Europa, al rispetto degli impegni internazionali, l’importanza degli investimenti sulle energie rinnovabili e il rafforzamento della diversificazione degli approvvigionamenti energetici, le questioni dei diritti e della lotta alle diseguaglianze».

Secondo un sondaggio di Youtrend, voi, avreste diritto all’82 per cento dei collegi e Azione e +Europa al 18. Invece avete fatto 70 a 30. Siete stati un po’ troppo generosi?
«Premesso che quella percentuale si applica dopo aver scomputato dal totale i collegi attribuiti alle altre liste, la nostra linea è presto detta: siamo in campo per vincere. Non sono in ballo somme aritmetiche, ma la possibilità di costruire alleanze che siano competitive e che abbiano una capacità espansiva. Non si tratta di generosità. Il Pd, partito federatore e responsabile, pensa all’obiettivo generale, ad avere cioè più collegi vincenti per l’area progressista».

C’è una questione che pare non essere stata ancora definitivamente risolta: Luigi Di Maio sarà capolista sul proporzionale per il Partito democratico?
«Il ministro Di Maio insieme a Bruno Tabacci ha dato vita a “Impegno civico”. Stanno riflettendo con quale modalità essere presenti alle elezioni. Abbiamo proposto il diritto di tribuna a tutti i leader di partito di centrosinistra perché riteniamo che sia giusto che ci siano soglie di sbarramento nella legge elettorale ma anche che sia utile eleggere un rappresentante delle forze politiche che si presentano alle elezioni come del resto accade già da tempo a destra».

Serracchiani, il vostro ex alleato Giuseppe Conte ha ironizzato sul vostro conto e ha detto che voi del Pd vi siete ridotti a essere come un ufficio di collocamento…
«A me dispiace che Conte abbia preso una decisione scellerata, che non è stata solo far cadere il governo Draghi ma anche mettere fine a un’alleanza a cui avevamo lavorato per anni e ci vedeva insieme al governo. La sua è stata una scelta le cui ragioni politiche ancora ci sfuggono. Non vediamo quali possano essere le motivazioni che lo hanno spinto a cancellare in un colpo solo il governo e la collaborazione con noi. E ora anche questa reazione scomposta da parte sua: credo che in politica si possano avere anche opinioni diverse ma che non si debba scadere mai nella provocazione».

Perché voi e Calenda avete costretto Matteo Renzi ad andare da solo alle elezioni?
«Abbiamo deciso tutti insieme nella direzione nazionale di fare alleanze che portassero valore aggiunto, che avessero spirito costruttivo e non abbiamo mai posto veti».

4 agosto 2022 (modifica il 4 agosto 2022 | 07:03)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-08-04 05:14:00, La capogruppo dem alla Camera: «Auspichiamo di riuscire a mettere insieme soggetti del campo democratico e progressista in passato divisi», Maria Teresa Meli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version