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Sacchi lascia Palazzo Vecchio per Sala Nardella si tiene la delega alla Cultura

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politica
8 ottobre 2021 – 12:04

L’assessore entrerà nella giunta milanese. Il sindaco frena le ipotesi di rimpasto in Palazzo Vecchio

di Mauro Bonciani, Edoardo Semmola

È praticamente fatta. Tommaso Sacchi oggi diventerà assessore alla cultura del Comune di Milano, nella giunta del Sala-bis. Stamani il sindaco Dario Nardella telefonerà a Giuseppe Sala, primo cittadino di Milano con cui ha ottimi rapporti e con cui c’è una profonda stima e amicizia reciproca, e non porrà alcun ostacolo all’arrivo di Sacchi a Milano, città dove lo stesso Sacchi è nato nel 1983 e dove ha forti legami. Così Sala potrà presentare la sua nuova giunta a pochi giorni dal voto, come aveva promesso, mentre Nardella terrà per sé la delega alla cultura, senza assegnarla a un assessore di Palazzo Vecchio né nominare un successore di Sacchi, rafforzando la struttura apicale dell’assessorato.

La voce su Sacchi a Milano è circolata fin dalle prime ore del dopo voto nel capoluogo della Lombardia, come anche la disponibilità di Nardella a non creare problemi al riconfermato sindaco Sala, mentre Sacchi anche ieri pomeriggio ha partecipato a iniziative in qualità di assessore alla cultura di Palazzo Vecchio, per poi tenere le ultime riunioni, dopo che nei giorni scorsi ha posto le basi per la prossima Estate Fiorentina, il trampolino che lo ha lanciato all’assessorato.

Nardella terrà a lungo la delega, non è una decisione temporanea, anche per allontanare ipotesi di rimpasto o di riassetto delle deleghe, dopo il rimpasto effettuato pochi mesi fa, ed evitare competizioni tra gli assessori aspiranti sindaco, già iniziate anche se si voterà nel 2024.
Tommaso Sacchi riconosce in Stefano Boeri suo mentore e maestro e a Firenze si è fatto conoscere come coordinatore dell’Estate Fiorentina. Ereditata una macchina ben oleata da Riccardo Ventrella. Sacchi la ha ampliata, prima a tre e poi a sei mesi, diventando la kermesse di eventi di spettacolo estiva più lunga e «piena» d’Italia. Così al secondo mandato, Nardella dopo aver tenuto per mesi la delega alla cultura, lo tira dentro alla giunta, oltre a metterlo alla presidenza del Teatro della Toscana, quindi anche della Pergola.
Sacchi, vicinissimo a Nardella, lascia dietro di sé alcune partite vinte: aver «strappato» il Fringe Jazz Festival a Torino, aver portato Live Nation e il Firenze Rocks a Firenze, la creazione di 15 festival stabili e pluriennali di qualità. E altre partite ancora aperte, su cui insistere dopo alcune battute d’arresto: i progetti per riaprire l’Anfiteatro delle Cascine, la riapertura in pianta stabile e continuativa del Forte Belvedere, il lavoro sulle periferie come nuovo centro di arte contemporanea, percorso appena iniziato. Ora ci penserà Dario Nardella, magari stringendo i rapporti culturali con Milano grazie proprio a Sacchi.
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8 ottobre 2021 | 12:04
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