«Ripensare le sanzioni a Mosca»Salvini è un caso. Il Pd: pare Putin

di Cesare ZapperiIl leader della Lega: bisogna salvare lavoro e imprese in Italia. Letta: sostiene le tesi russe, è un vero pericolo «Le sanzioni stanno funzionando? No. A oggi chi è stato sanzionato sta guadagnando, mentre chi ha messo le sanzioni è in ginocchio. Evidentemente qualcuno in Europa sta sbagliando i conti: ripensare la strategia è fondamentale per salvare posti di lavoro e imprese in Italia». Tanto basta a Matteo Salvini per scatenare una vivace e variegata rivolta dialettica da parte dei fronti avversari. La più dura arriva da Enrico Letta. «Credo che Putin non l’avrebbe detta meglio» scrive su Twitter il segretario del Pd. Che poi dalla Festa dell’Unità di Reggio Emilia affonda i colpi: «Salvini che sostiene le tesi di Putin è un vero pericolo per il nostro Paese». Il leader della Lega sta ripetendo da qualche settimana la sua valutazione, a dir poco scettica, sui risultati delle sanzioni alla Russia. «Siamo di fronte all’unico caso al mondo in cui le sanzioni per fermare una guerra, per mettere in ginocchio un regime e per bloccare gli attacchi non danneggiano i sanzionati, ma coloro che sanzionano» spiega a margine di un comizio a Fano. Salvini pensa che l’Europa debba cambiare strategia: «Le sanzioni non stanno facendo male alla Russia, che sta guadagnando centinaia di migliaia di miliardi in più. Stanno facendo male alle nostre imprese e alle nostre famiglie, per cui è evidente che ci sia qualcosa da ripensare». Anzi, per via delle ricadute delle sue misure l’Europa per il segretario leghista è «corresponsabile» anche degli aumenti delle bollette energetiche. Non appena le dichiarazioni di Salvini approdano sulle agenzie partono le reazioni. La ministra Mariastella Gelmini, ex Forza Italia ora Azione, parte dal leader leghista solo per chiamare in causa l’intera coalizione di centrodestra: «Salvini parla apertamente di togliere le sanzioni alla Federazione Russa per la scellerata aggressione all’Ucraina. E questo ci meraviglia fino a un certo punto: il problema è un altro. L’atlantista Meloni, la Forza Italia che si proclama europeista, insomma gli alleati della Lega che si candidano a governare il Paese, sono d’accordo con Salvini?». Il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova (+Europa) attacca a testa bassa: «Grave che Salvini, di fronte a Putin che usa l’arma del gas contro i valori e gli interessi europei ed italiani, se la prenda con le sanzioni invece che con il suo amico autocrate e dittatore di Mosca e la sua inaudita aggressione militare al popolo e alle istituzioni Ucraine. Salvini passa dalla secessione della Padania al sostegno all’imperialismo russo». Duro anche il leader dei Verdi Angelo Bonelli: «Salvini è l’uomo di Putin. In questa campagna rappresenta gli interessi della Federazione Russa e ne abbiamo la conferma visti i suoi attacchi all’Europa e al suo stesso Paese. È una posizione inaccettabile che evidenzia come su una questione centrale come le sanzioni alla Russia dentro il centrodestra, da Berlusconi, Meloni e Salvini, ci sia l’ambiguità più totale». Dai dubbi del segretario del Carroccio si dissocia anche il senatore di FdI Giovanbattista Fazzolari: «È inimmaginabile che un governo sulla questione Ucraina segua una linea diversa da quella dei partner occidentali». E se Salvini vuole ripensare le sanzioni? «È un auspicio da parte del leader della Lega, ma non potrà essere una linea di governo». A tutti il leader risponde con un post da San Siro: «Le vittorie importanti saranno il 25 settembre in Italia e a novembre negli Usa». E abbraccia Mike Pompeo, già segretario di Stato con Trump. 3 settembre 2022 (modifica il 3 settembre 2022 | 23:30) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-09-03 19:53:00, Il leader della Lega: bisogna salvare lavoro e imprese in Italia. Letta: sostiene le tesi russe, è un vero pericolo, Cesare Zapperi

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