Riforma voto in condotta, Valditara si difende dalle critiche: Segnale importante per responsabilizzare i ragazzi

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Domani, 18 settembre, al Consiglio dei Ministri, il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara porterà la riforma del voto in condotta. Nei giorni scorsi la proposta ha ricevuto diverse critiche e adesso, nel corso di un’intervista a La Repubblica, Valditara replica e spiega il senso della riforma.

Associazioni di studenti, famiglie e alcune sigle sindacali ritengono che la nuova riforma sia punitiva. “Io al contrario credo sia un segnale importante per responsabilizzare i ragazzi, farli sentire parte di una comunità e sviluppare il senso di solidarietà“, spiega Valditara.

Chi compie un atto di bullismo o una violazione non sarà allontanato perché è proprio lui ad aver bisogno di più scuola. Dunque se un ragazzo, ad esempio, offende un compagno per il colore della pelle e viene sospeso per uno o due giorni farà approfondimenti sul razzismo e un elaborato finale per dimostrare che ha capito. I sospesi per tre giorni o più faranno attività di cittadinanza solidale in ospedali, mense per poveri, case per anziani“, aggiunge.

La riforma prevede anche il ritorno nelle scuole secondarie di primo grado del voto in condotta: “Torna a fare media nelle secondarie di primo grado e incide sui crediti per la maturità. Non solo: con il 6 si viene rimandati a settembre per un esame di riparazione sui temi della cittadinanza e della Costituzione“.

Come accennato in precedenza, sono arrivate diverse critiche alla riforma prevista da Valditara: “Si rischia – spiega Gianna Fracassi , segretaria generale di Flc Cgil– di utilizzare la punizione senza predisporre strumenti e condizioni accoglienti per educare con più tempo scuola e maggiore supporto educativo, proprio i ragazzi e le ragazze che ne hanno maggior bisogno, soprattutto nei contesti in cui mancano il supporto familiare e la cultura del rispetto alla convivenza democratica”.

LE LINEE GUIDA

Nel frattempo, sono state elaborate delle linee guida apposite che consiste in 3 direttrici fondamentali.

Fra i punti salienti di tali linee guida si rammenta che:

  • il voto assegnato per la condotta è riferito a tutto l’anno scolastico e che nella valutazione dovrà essere dato particolare rilievo a eventuali atti violenti o di aggressione nei confronti degli insegnanti, di tutto il personale scolastico e degli studenti.
  • Nelle scuole secondarie di I grado si ripristina la valutazione del comportamento, che sarà espressa in decimi e farà media, modificando così la riforma del 2017.
  • La valutazione del comportamento inciderà sui crediti per l’ammissione all’Esame di Stato conclusivi della scuola secondaria di secondo grado.
  • Si ritiene che la misura della sospensione, intesa come semplice allontanamento dalla scuola, sia del tutto inefficace e, anzi, possa generare conseguenze negative sullo studente. Si prevede pertanto che la sospensione fino a 2 giorni dalle lezioni in classe comporti più scuola, più impegno e più studio. Lo studente sospeso sarà coinvolto in attività scolastiche – assegnate dal consiglio di classe – di riflessione e di approfondimento sui temi legati ai comportamenti che hanno causato il provvedimento.
  • Qualora la sospensione superi i 2 giorni, lo studente dovrà svolgere attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate. La convenzione conterrà le opportune coperture assicurative.
  • Nel caso di sospensione superiore ai 2 giorni, se verrà ritenuto opportuno dal consiglio di classe, l’attività di cittadinanza solidale potrà proseguire oltre la durata della sospensione, e dunque anche dopo il rientro in classe dello studente, secondo principi di temporaneità, gradualità e proporzionalità

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Voto in condotta, si farà riferimento all’intero anno scolastico e avrà impatto sulla media e sui crediti 

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