Lo psicanalista Massimo Recalcati, in un’intervista a La Stampa, lo scorso maggio, ha criticato la classe dirigente odierna per aver costruito “muri” che impediscono di ascoltare le istanze dei giovani, riferendosi all’indulgenza verso le nuove generazioni e alla mancanza di comprensione delle loro richieste.
Lo psicanalista ha toccato anche il tema delle recenti proteste studentesche contro l’aumento dei costi degli affitti universitari, mettendo in luce la frattura tra i giovani che lottano per i loro diritti e una classe dirigente percepita come disinteressata. Recalcati ha espresso preoccupazione per la mancanza di comprensione e connessione con la realtà giovanile da parte di alcuni intellettuali e membri del governo.
Lo psicanalista ha affrontato il problema del merito nella scuola, sostenendo che non riguarda tanto gli studenti, quanto piuttosto il corpo docente. Recalcati ha posto l’accento sulla necessità di applicare il merito nel valutare chi è in grado di insegnare, sottolineando che la scuola dovrebbe essere un luogo di formazione piuttosto che di produttività aziendale: “Il problema del merito non riguarda tanto nemmeno gli studenti, perché io penso che la scuola sia un luogo improduttivo per eccellenza, cioè che non può essere pensata a partire dall’azienda, che è un luogo di formazione. Però penso anche che noi abbiamo un problema gigantesco nella scuola e che riguarda il corpo docente: perché non applichiamo il merito nel valutare chi è in grado d’insegnare. Ma possiamo dircela questa cosa o no?”
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Recalcati: Abbiamo un problema gigantesco e riguarda gli insegnanti. Occorre valutarli, possiamo dirla questa cosa o no?
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