Profughi ucraini a Milano, Comune e Regione al governo: «Aiuti alle famiglie che ospitano i rifugiati»

di Maurizio Giannattasio

Undicimila profughi arrivati in Lombardia, 3.200 nella città metropolitana. Operativo l’hub sanitario del sottopasso Mortirolo. Al Teatro Strehler compare la scritta «Mariupol»

Contributi alle famiglie che accolgono i profughi ucraini. È quanto chiedono al Governo sia la Regione sia il Comune. «Abbiamo chiesto al governo contributi che possano essere dati alle famiglie che accolgono, con un filtro delle associazioni di volontariato che conoscono le necessità, per garantire un’accoglienza in sicurezza sia per le mamme sia per i bambini che sono gli arrivi prevalenti», ha detto la vicepresidente lombarda Letizia Moratti. Poco prima era stato l’assessore al Welfare di Palazzo Marino, Lamberto Bertolè a lanciare un appello analogo. «Sono meno del 10 per cento le persone ospitate nei centri di accoglienza gestiti dalle istituzioni. Sono moltissime quelle ospitate in famiglie che hanno già delle fragilità economiche. Non si può lasciare tutto sulle loro spalle. Intervenga il governo e la Regione faccia delle convenzioni come quelle con gli alberghi. Noi faremo la nostra parte con il fondo».

Via all’hub in Centrale

Arrivano i profughi e davanti allo Strehler compare la scritta «Mariupol» per ricordare il teatro bombardato dai russi. Undicimila profughi in Lombardia di cui il 40 per cento ha meno di 18 anni, 3.200 nella città metropolitana. Centinaia e centinaia, se non migliaia a Milano. E da oggi diventa operativo, 24 ore su 24, l’hub del sottopasso Mortirolo, attaccato alla Centrale. Nei locali messi a disposizione da Grandi Stazioni, gestito dalla Protezione civile e Arca, con Ats che garantirà la presa in carico sanitaria, verranno fornite le prime indicazioni per indirizzare i profughi verso centri di alloggio temporanei, ma anche e soprattutto per garantire uno screening sanitario ed effettuare i tamponi per il Covid. «La vicinanza con la stazione è strategica — ha detto l’assessore alla Protezione civile, Marco Granelli — In Centrale, dal 7 di marzo, sono state più di 300 le persone che sono arrivate e che abbiamo accompagnato con i mezzi della Protezione. Arrivano soprattutto di pomeriggio, la sera tardi. Avere qui un posto dove accudirli è fondamentale».

Il nodo «minori non accompagnati»

«Reputiamo che alcune migliaia di profughi siano già arrivati a Milano — ha detto il sindaco Sala — La nostra massima attenzione è all’accoglienza, ma sono molti i bambini. Quindi, siamo molto concentrati sul tema scolastico, perché è il primo passo importante di integrazione». Con tutte le difficoltà del caso: «Pochissimi bambini sono anglofoni — ha detto la vicesindaca Anna Scavuzzo — pochi altri sanno qualche parola in italiano, la stragrande maggioranza parlano solo la loro lingua. Devono anche affrontare un trauma dovuto alla situazione da cui stanno scappando». Non sarà facile. Sui minori è intervenuto in Consiglio, Alessandro Giungi del Pd. La sua mozione per concedere la gratuità dei servizi comunali ai minori è passato all’unanimità. Dalla Caritas arriva la notizia che sono 2.000 le famiglie disposte a ospitare un minore non accompagnato. Anche qui, la cautela è d’obbligo. Tocca a Bertolè fare il punto sull’accoglienza. «Per far fronte alla richiesta crescente abbiamo allestito 73 posti in Casa Jannacci: 64 sono occupati, fra questi i minori sono 26. Verranno potenziati fino a 200. Oltre a viale Ortles le strutture a disposizione saranno via Aldini, viale Puglia e lunedì aprirà un centro in via Stella con 50 posti gestito dalla Fondazione Arca».

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18 marzo 2022 (modifica il 18 marzo 2022 | 07:42)

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, 2022-03-18 07:32:00, Undicimila profughi arrivati in Lombardia, 3.200 nella città metropolitana. Operativo l’hub sanitario del sottopasso Mortirolo. Al Teatro Strehler compare la scritta «Mariupol», Maurizio Giannattasio

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