Premio Positano alla carrieraper Alessandra Ferri

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di Valeria Crippa

Dall’esordio londinese al Royal Ballet alla Scala: domani sera riceverà il riconoscimento

«Se osservo le varie tappe del mio lungo e insolito percorso sono grata a tutte le opportunità che la vita mi ha offerto e guardo con una certa tenerezza a la giovane Alessandra che, più di trent’anni fa, vinse il Premio Positano come ballerina. Tendo però a guardare avanti e aspetto di scoprire quale sarà il prossimo capitolo». A 59 anni, Alessandra Ferri tira le somme di un destino unico per una ballerina italiana, giocato in due tempi: nel primo, l’esordio londinese al Royal Ballet come musa di Kenneth MacMillan, quindi i trionfi mondiali all’American Ballet Theatre e alla Scala nel grande repertorio interpretativo. Dopo uno stop, nel 2007, che sembrava un addio, eccola ritornare in scena, nel 2013, in ruoli che la sfidano, modellati su di lei da John Neumeier (Eleonora Duse) e Wayne McGregor (Virginia Woolf).

Domani sera l’étoile riceverà il riconoscimento alla carriera del «Premio Positano Léonide Massine» nell’antico borgo della Costiera Amalfitana, davanti agli isolotti di Li Galli appartenuti al coreografo Massine e a Nureyev. Lo storico premio, fondato nel ’69 da Renata Ambrosoli e oggi guidato da Laura Valente in collaborazione con Alfio Agostini e una giuria internazionale di esperti, festeggia con un gala la sua 50a edizione: tra i premiati, la bailaora Rocío Molina e Jacopo Tissi, «artista ospite» della Scala.

29 agosto 2022 (modifica il 29 agosto 2022 | 21:40)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-08-29 19:53:00,

di Valeria Crippa

Dall’esordio londinese al Royal Ballet alla Scala: domani sera riceverà il riconoscimento

«Se osservo le varie tappe del mio lungo e insolito percorso sono grata a tutte le opportunità che la vita mi ha offerto e guardo con una certa tenerezza a la giovane Alessandra che, più di trent’anni fa, vinse il Premio Positano come ballerina. Tendo però a guardare avanti e aspetto di scoprire quale sarà il prossimo capitolo». A 59 anni, Alessandra Ferri tira le somme di un destino unico per una ballerina italiana, giocato in due tempi: nel primo, l’esordio londinese al Royal Ballet come musa di Kenneth MacMillan, quindi i trionfi mondiali all’American Ballet Theatre e alla Scala nel grande repertorio interpretativo. Dopo uno stop, nel 2007, che sembrava un addio, eccola ritornare in scena, nel 2013, in ruoli che la sfidano, modellati su di lei da John Neumeier (Eleonora Duse) e Wayne McGregor (Virginia Woolf).

Domani sera l’étoile riceverà il riconoscimento alla carriera del «Premio Positano Léonide Massine» nell’antico borgo della Costiera Amalfitana, davanti agli isolotti di Li Galli appartenuti al coreografo Massine e a Nureyev. Lo storico premio, fondato nel ’69 da Renata Ambrosoli e oggi guidato da Laura Valente in collaborazione con Alfio Agostini e una giuria internazionale di esperti, festeggia con un gala la sua 50a edizione: tra i premiati, la bailaora Rocío Molina e Jacopo Tissi, «artista ospite» della Scala.

29 agosto 2022 (modifica il 29 agosto 2022 | 21:40)

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