Pensione quota 103 dipendente pubblico con requisiti raggiunti, quando la pensione?

Qualche risposta ai dubbi più frequenti sulla quota 103, sulle finestre di attesa, la domanda di pensione e le eventuali penalizzazioni.

La quota 103 è ormai alle porte e mancano solo pochi giorni alla sua entrata in vigore. Ma i dubbi, ancor prima che la misura diventi legge sono tanti.  Rispondiamo alla domanda di una nostra lettrice che ci scrive:

Buongiorno ho maturato quota 103 a giugno 2022 compreso l’anno del militare che ho riscattato. Sono dipendente comunale dal primo giugno 1982, quando posso fare la domanda? Ci sono penalizzazione a riguardo? Quando posso andare effettivamente in pensione calcolando le finestre? Grazie 

Così come già accaduto per la quota 100 e per la quota 102, chi all’introduzione della quota 103 si trova già con i requisiti raggiunti dovrà attendere la finestra d’attesa di 3 o 6 mesi dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio. Ovvero dal 1 gennaio 2023.

I dipendenti del settore privato che si trovano il 1 gennaio 2023 con già compiuti i 62 e maturati i 41 anni di contributi, quindi, potranno andare in pensione, trascorsa la finestra di 3 mesi, a partire dal 1 aprile 2023.

I dipendenti del settore pubblico che si trovano nella stessa situazione, invece, dovendo rispettare una finestra di 6 mesi, potranno andare in pensione a partire dal 1 luglio fermo restando l’obbligo di preavviso di almeno 6 mesi alla propria amministrazione di appartenenza.

Per quanto riguarda la presentazione della domanda dovrà attendere le istruzioni dell’INPS che seguiranno la pubblicazione della Legge di Bilancio.

La quota 103, infine, non prevede penalizzazione alcuna nel calcolo dell’assegno previdenziale se non per chi avrà diritto ad una pensione lorda di importo superiore a 2.625 euro, fissato come tetto limite per l’assegno fino al compimento dei 67 anni.

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