Pd, la corsa per i capigruppo e i vicepresidenti di Camera e Senato

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di Alessandra Arachi

Martedì pomeriggio ci sarà l’elezione dei capigruppo di Montecitorio e Palazzo Madama. Mercoledì quello per le vice presidenze. La protesta di Renzi e Calenda: «Pd e M5S si sono spartiti le poltrone, protesteremo con Mattarella»

Il sudoku delle cariche apicali nei gruppi di Camera e Senato non è ancora stato composto. Ma dovrà esserlo entro oggi pomeriggio, quando nei due rami del Parlamento si riuniranno i gruppi, con tanto di capigruppo già eletti. Nel Pd ballano ancora i nomi dei presidenti dei gruppi e, a cascata, degli altri incarichi. Confermare Simona Malpezzi al Senato e Debora Serracchiani alla Camera? Sembrava un’idea del segretario Enrico Letta per traghettare il partito senza scossoni al congresso.

Ma poi è arrivato Marco Meloni, neo senatore da sempre vicino al segretario, e ha messo altri due nomi sul tavolo: Valeria Valente a Palazzo Madama e Anna Ascani a Montecitorio. Dipendono da questa scelta tutte le altre caselle che a catena devono essere definite: vicepresidenti, questori, segretari. Alle opposizione spettano due vicepresidenti al Senato e due alla Camera. Il Pd pensa di prenderne uno a Montecitorio e l’altro a Palazzo Madama. Gli altri due in quota 5 Stelle. Ma è su questo accordo che ieri Matteo Renzi e Carlo Calenda hanno alzato la voce. Il leader di Italia viva: «Se Pd e 5 Stelle ci tenessero fuori sarebbe un atto di gravità inaudita, che dovremmo immediatamente porre all’attenzione del presidente della Repubblica». Il leader di Azione : «Se questo accordo si materializzerà non parteciperemo al voto».

Voto, quello per i vicepresidenti, che si terrà domani. L’ipotesi, al Senato, è che se dovesse essere confermata Malpezzi sarebbe «congelata» anche l’attuale vicepresidente Anna Rossomando. Se invece dovesse diventare capogruppo Valeria Valente alla vicepresidenza arrivi la capo gruppo uscente. Ma Palazzo Madama c’è anche l’ipotesi che vada lo stesso Meloni. In questo caso Rossomando sarebbe in corsa per andare al Csm

Stesso discorso vale alla Camera per Debora Serracchiani. L’attuale capogruppo sembrerebbe proprio non desiderare essere riconfermata perché la carica durerebbe soltanto fino al congresso di marzo. In alternativa c’è invece la stessa sorte del Senato, ovvero l’ipotesi che la capo gruppo uscente diventi vice presidente. In corsa per questa poltrona alla Camera c’è pure Nicola Zingaretti, neo eletto deputato, ex governatore del Lazio.

Un sudoku che prevede incastri anche con le cosidette cariche di «secondo livello», ovvero i questori e i segretari d’aula. E in questi posti che potrebbe entrare qualcuno dei parlamentari del Terzo Polo. Ma dalle reazioni di Renzi e Calenda sembra proprio che questi posti non potrebbero essere assolutamente sufficienti per loro. Il Pd sta invece mettendo a posto anche queste caselle e al Senato tra i questori vorrebbe Bruno Astorre, segretario del Pd nel Lazio. Ci sono in ballo pure le presidenze delle commissioni. Per quelle ci vorrà ancora un mesetto, ma sulle più ambite già si stanno facendo i conti. Per la presidenza del Copasir si fa il nome di Lorenzo Guerini, mentre il M5s sta rivendicando la Vigilanza della Rai per darla a Chiara Appendino .

18 ottobre 2022 (modifica il 18 ottobre 2022 | 07:18)

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, 2022-10-18 05:34:00, Martedì pomeriggio ci sarà l’elezione dei capigruppo di Montecitorio e Palazzo Madama. Mercoledì quello per le vice presidenze. La protesta di Renzi e Calenda: «Pd e M5S si sono spartiti le poltrone, protesteremo con Mattarella» , Alessandra Arachi

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