Organico Covid docenti e Ata: la pandemia faceva paura, oggi esclusi. La scuola ha bisogno ma i colleghi vanno a prendere i pacchi alla Caritas [VIDEO]

I 50mila operatori scolastici dell’organico Covid, che comprendono soprattutto gli Ata (oltre il 60%), ma anche insegnanti, sono in una situazione drammatica e paradossale.

Questi operatori sono stati messi in prima linea nella lotta contro il Covid quando la pandemia era all’apice, ma adesso sono stati tagliati fuori dalla scuola pubblica a causa della mancanza di personale, nonostante le promesse del governo.

Il M5S: “Il governo non ci ha ascoltato”

Il Movimento Cinque Stelle, nei giorni scorsi, ha acceso i riflettori sulla vicenda: “Abbiamo fatto numerosi tentativi per risolvere questa situazione, ma tutti i nostri sforzi sono stati respinti dal governo e dalla maggioranza. Il Ministro Valditara ha perso l’opportunità di incontrare questi lavoratori e di guardarli negli occhi”, ha spiegato il deputato Antonio Caso.

Per i pentastellati “il mancato rinnovo del personale aggiuntivo si aggiunge a una serie di misure disastrose per il mondo della scuola, come i tagli, la riduzione degli organici, la diminuzione degli istituti e la prospettiva di una regionalizzazione che minaccia l’unità della scuola della Repubblica”.

Organico nominato durante la pandemia

L’organico Covid era stato nominato durante l’emergenza nel 2020 dall’allora ex ministra Lucia Azzolina. L’art. 231 bis della Legge 17 luglio 2020, n. 77 aveva previsto, al fine di consentire l’avvio e lo svolgimento dell’anno scolastico 2020/2021 nel rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19: “la possibilità di attivare ulteriori incarichi temporanei di personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA) a tempo determinato dalla data di inizio delle lezioni o dalla presa di servizio fino al termine delle lezioni, non disponibili per le assegnazioni e le utilizzazioni di durata temporanea. In caso di sospensione dell’attività in presenza, i relativi contratti di lavoro si intendono risolti per giusta causa, senza diritto ad alcun indennizzo”.

Il grido d’aiuto: “C’è bisogno di personale nella scuola”

A Orizzonte Scuola interviene André Siciliani, uno dei portavoce dei comitati spontanei che si sono formati per tutelare i diritti del personale scolastico: “Facciamo un appello alla politica, vogliamo lavorare, c’è bisogno di noi nelle scuole”.

Nelle scuole – spiegano in una lettera i docenti e ATA ex Organico Covid ci sono minori da sorvegliare, pratiche da sbrigare, e alunni da istruire prima di rendere le aule supertecnologiche, c’è bisogno del personale che renda possibile tutto ciò. Al momento, sugli istituti scolastici ,rileviamo invece una forte carenza di personale che ha una ricaduta soprattutto sui soggetti più fragili“.

La scuola grida aiutoLa scuola chiede a gran voce il reintegro dell’organico! Organico formato da 55000 lavoratori che sono scesi in trincea durante la pandemia. Organico che ha risposto con dignità, coraggio e dedizione alla richiesta di aiuto dello Stato per garantire l’apertura e la gestione dei plessi scolastici in piena sicurezza. Organico né aggiuntivo e né superfluo, ma bensì necessario e urgente” scrive Maria in una lettera inviata alla nostra redazione. E poi la richiesta: “Chiediamo ai grandi dal potere decisionale di concretizzare le promesse fatte in campagna elettorale, di agire nell’immediato e con urgenza per prevenire ed evitare sciagure e disgrazie“.

Sulla nostra pagina Facebook sono diversi i commenti dei nostri lettori. C’è Michele che scrive: “Abbiamo lavorato in piena pandemia con i bambini a casa facendo sempre il nostro dovere. Oggi la pandemia è finita le scuole sono sporche e a nessuno interessa. Quindi in Italia per avere scuole pulite dobbiamo avere per forza una pandemia?”

Poi c’è Lisa che afferma: “Usati e cestinati…una vergogna all’italiana”

Nonostante le necessità rilevate nelle scuole e le richieste dei sindacati, l’organico Covid, il personale aggiuntivo assunto negli anni scolastici scorsi per far fronte all’emergenza pandemica, non è stato confermato. Diversi decreti sono stati approvati negli ultimi mesi, ma dopo la fine dello stato di emergenza, il personale aggiuntivo non ha avuto conferma. L’ultimo, su cui si nutrivano speranze, è stato il Milleproroghe, ma anche qui nessuna proroga.

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