Opuscolo antistupro a scuola, studenti rientrano in classe ma organizzano assemblea: Chiediamo percorso di educazione allaffettività e alla sessualità

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“Prevenire le aggressioni, combattere la violenza” è l’opuscolo distribuito nelle scuole del Friuli Venezia Giulia. Il dcoumento non è stato accolto positivamente dagli studenti che protestano contro. “Ci dicono di non girare sole di notte, di non sorridere agli sconosciuti e di non usare vestiti appariscenti in discoteca” hanno detto i ragazzi del Convitto Paolo Diacono, a Cividade del Friuli.

Oggi gli studenti sono rientrati in classe ma stanno organizzando – scrive Ansa  -un’assemblea di discussione per la prossima settimana.

Siamo ancora in attesa di una presa di posizione da parte dei vertici del nostro istituto – ha riferito Beatrice Bertossi, coordinatrice del Movimento studentesco per il futuro – e anche di una comunicazione ufficiale da parte della sindaca di Cividale, Daniela Bernardi, della quale non condividiamo le dichiarazioni finora resa ai media. Non è da oggi che ci sentiamo inascoltati da parte della politica, nonostante i proclami – ha aggiunto – Invece abbiamo ricevuto le manifestazioni di solidarietà dai collettivi studenteschi udinesi e dell’Unione Nazionale degli Studenti di cui come movimento siamo parte”.

Se i giovani contestano l’opuscolo, che si facciano tutti un grande esame di coscienza“ aveva affermato ieri il sindaco di Cividade .

Gli studenti hanno organizzato “un’assemblea per la prossima settimana del collettivo studentesco” e poi ci sarà un “tavolo di confronto con gli altri collettivi studenteschi per chiedere alle istituzioni l’attuazione di un percorso di educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole secondarie superiori di secondo grado ideato con la nostra condivisione e partecipazione“.

Secondo i ragazzi in protesta i testi “sono intrisi di per sé di violenza di genere. Parlare di prevenzione della violenza, descrivendo il modo in cui la persona si veste, significa giustificare l’aggressore“.

A scuola viene distribuito l’opuscolo antistupro: “Non lanciare sorrisi provocatori e non mettere abiti succinti”. Protestano gli studenti

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