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Morta Giusi Ferré, la firma numero uno della moda italiana. Inventò la rubrica «Buccia di banana»

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di Michela Proietti

La nota giornalista italiana è scomparsa nella notte. Volto iconico del costume e della moda italiana, aveva fatto la prima intervista a Miuccia Prada. Aveva trasformato la sua severità in ironia, creando la nota rubrica di scivolate di stile

Era il senso morale, come ha ricordato Quirino Conti nella postfazione del libro Buccia di Banana, a caratterizzare Giusi Ferré, scomparsa a 75 anni la scorsa notte a Milano dopo una lunga malattia. La notista di moda e costume più famosa d’Italia, inventrice delle «scivolate» di stile diventate un appuntamento fisso dei lettori di Io Donna, sapeva muoversi con equilibrio tra ironia e lettura della società. «Nell’epoca del body shaming lei ha potuto proseguire le sue riflessioni senza mai urtare la sensibilità di nessuno, perché il suo giudizio si fermava ai vestiti e non riguardava mai le persone», ricorda ora Danda Santini, direttrice di Io Donna, il femminile del Corriere che ha ospitato per anni il suo tocco di classe — dedicato alle icone di stile — e la temuta «buccia di banana», riservata a chi eccedeva nelle stranezze della moda. «Perdiamo non solo una collaboratrice insostituibile, ma un’amica alla quale brillavano gli occhi ogni volta che le lanciavi uno spunto e lei pensava subito a come trasformarlo in un pezzo».

Milanese doc, figlia di un tranviere e di una sarta, ha cominciato da subito a lavorare nel mondo della moda e lo ha fatto fino alla fine (l’ultima sua rubrica uscirà sul settimanale oggi in edicola). I capelli rossi «sparati» in alto, come una proiezione dei pensieri, erano diventati il suo tratto distintivo, così come il nero, che amava indossare più di ogni altro colore. Nata sotto il segno del Sagittario, il 16 dicembre, ha «allevato» una generazione di giornalisti che come lei cercavano di decifrare la società attraverso la moda e viceversa, in un rimando continuo. Seconda di tre figli, era imparentata con Oreste Speciani, il noto nutrizionista milanese, ma non con Gianfranco Ferré, con il quale però aveva un forte legame. Mai piegata all’uso del computer, ha continuato ad usare la macchina per scrivere, che maneggiava con grande velocità, usando solo due dita: dopo l’esordio a Epoca, aveva scritto per Linea Italiana e Linea Sport, diretti da Fabrizio Pasquero. Fu poi presa all’Europeo ed è sua la prima intervista a Miuccia Prada, nel periodo in cui Karl Lagerfeld dichiarò che avrebbe voluto inventare lui la borsa di nylon con le catene stile Chanel. Abilissima a cogliere in ogni racconto il dettaglio più curioso, in quella intervista era riuscita a far ricordare a Miuccia Prada di quando il padre portava in America la moglie e la zia Rocchina a bordo del transatlantico vestendole di nero, perché in caso di naufragio non sarebbero state divorate dai pescecani.

Dopo aver scoperto i più grandi talenti come Gianni Versace, aveva dedicato al grande amico Giorgio Armani il volume Giorgio Armani, il sesso radicale e oggi lui la ricorda così: «Cara Giusi sei stata un’amica, discreta e leale. Mi mancherà molto la profonda sensibilità con cui sapevi raccontare il mio pensiero e il mio lavoro. E mi mancheranno la tua ironia, lo spirito critico, la tua risata squillante». Condirettore di Amica, oltre ad aver inventato nel 2002 il format «Buccia di Banana» — diventato poi un libro (Rizzoli) e una trasmissione — è stata nella giuria del programma Italia’s Next Top Model. Era riuscita a trasformare la sua severità in ironia pungente, senza mai scendere a compromessi in fatto di cultura, ripetendo con l’inconfondibile erre moscia che «per scrivere un pezzo al giorno bisogna leggere almeno un libro al giorno».

15 aprile 2022 (modifica il 16 aprile 2022 | 16:11)

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, 2022-04-16 14:11:00, La nota giornalista italiana è scomparsa nella notte. Volto iconico del costume e della moda italiana, aveva fatto la prima intervista a Miuccia Prada. Aveva trasformato la sua severità in ironia, creando la nota rubrica di scivolate di stile, Michela Proietti

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