Monsignor Perego, il vescovo scortato a Comacchio: «Contestatori manipolati. Ma ora c’è chi si scusa»

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di Elvira Serra

Il caso dopo l’annuncio di accorpare due parrocchie per trasformare la chiesa di Santa Maria in Aula Regia in Santuario. La sua replica: «Sono un po’ dispiaciuto. Ma come direbbe Don Camillo, qui c’è gente sanguigna»

A Monsignor Luigi Maverna andò anche peggio. Vescovo di Ferrara e Comacchio dall’86 al ‘95, si prese una sassata per aver spostato da una frazione un salesiano molto amato. L’attuale arcivescovo Gian Carlo Perego, quasi 62 anni, già cappellano di Sua Santità e attuale presidente della Fondazione Migrantes, se l’è cavata con pochi insulti, qualche «vergogna!» e la scorta dei carabinieri per uscire dalla concattedrale di San Cassiano a Comacchio, dove aveva annunciato che avrebbe soppresso la parrocchia di Santa Maria in Aula Regia per trasformarla in Santuario diocesano. Una promozione a tutti gli effetti. Ma non è così che l’hanno presa gli 800 parrocchiani. «La Madonna deve continuare a benedire i nostri bambini», ha tuonato un loro manipolo brandendo il cartello. E la storia, più che un film di Guareschi, è diventata una commedia di Checco Zalone. Perché il Duomo dove saranno «deportati» i fedeli è a tre (3) minuti d’auto dall’altra chiesa: dieci minuti a piedi.

Monsignor Perego, si aspettava questa animosità?

«Mah, gli abitanti di Comacchio sono sanguigni, come avrebbe detto don Camillo. E sono anni che vedono depauperare il loro territorio. Hanno chiuso l’ospedale, le fabbriche… Probabilmente hanno avuto paura di perdere anche la loro parrocchia».

E non è così?

«No, perché la chiesa diventa un santuario, dove si celebra messa e ci si può confessare ogni giorno. La comunità dei francescani se ne prenderà cura. Gli scout continueranno a svolgerci incontri e attività».

Però non ci si potrà più sposare nel santuario.

«No, anche se questa cosa sarà graduale, perché i matrimoni prenotati fino al 1° settembre del 2023 saranno celebrati come di consueto, con la differenza che l’atto sarà registrato a San Cassiano».

La Madonna continuerà a benedire i bambini di Comacchio?

«Ma certo! E nulla vieta alle coppie appena sposate o ai genitori di un battezzato di andare dopo nel Santuario per un atto di affidamento a Maria».

Quante sono le parrocchie a Comacchio?

«Se consideriamo tutto il territorio, compresi i lidi ferraresi, sono undici: ci sono quelle utilizzate d’estate con i turisti. In città, nel centro, dove vivono ottomila persone, adesso sono quattro, escluso il Santuario. Con sei sacerdoti più la comunità di frati».

Il sindaco Pier Luigi Negri avrebbe scritto al Papa.

«L’ho letto. Siamo in campagna elettorale e da una parte politica e dall’altra c’è chi vuole farsi paladino».

La parrocchia di Santa Maria in Aula Regia da quanto tempo esiste?

«Era nata nel 1953, dopo la bonifica, quando arrivarono decine di persone dal Veneto per lavorare. Ma oggi l’area si sta spopolando: a fronte di cento nascite l’anno muoiono trecento persone. Bisogna far crescere la comunità con tutte le opportunità che si possono creare. Il Santuario nasce in questa ottica».

Nella lettera ai parrocchiani si è preso la responsabilità della decisione, ai sensi dell’articolo 515 del Codice di diritto canonico.

«Una decisione condivisa con il Consiglio presbiteriale, d’accordo all’unanimità».

Le è spiaciuto, lunedì, dover uscire dal Duomo scortato dai carabinieri?

«Sì, certo. Soprattutto perché era stato manipolato il senso. Tra coloro che protestavano c’era chi diceva che il Papa non crede nella Madonna. Comunque adesso alcuni stanno cominciando a scrivermi per scusarsi».

L’ha vissuto come un attacco personale?

«Ma no, queste cose succedono. Papa Luciani, ai tempi Patriarca di Venezia, fu contestato per lo spostamento di un sacerdote e lui dispose l’interdetto contro la parrocchia. Nel 1875 a Misano di Gera d’Adda di notte murarono la porta della chiesa per non far entrare il nuovo parroco».

9 settembre 2022 (modifica il 9 settembre 2022 | 00:14)

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, 2022-09-08 23:42:00, Il caso dopo l’annuncio di accorpare due parrocchie per trasformare la chiesa di Santa Maria in Aula Regia in Santuario. La sua replica: «Sono un po’ dispiaciuto. Ma come direbbe Don Camillo, qui c’è gente sanguigna», Elvira Serra

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