Mondrian, asta a New York da record mondiale: si parte da 50 milioni di dollari

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Mondrian da record mondiale, all'asta a New York si parte da 50 milioni di dollari

Una vera icona. Popolare e amatissima. Solo una griglia di colori puri. Satura di rosso primario e dominante. Un’opera rarissima sul mercato. Sono quarant’anni che Composition No. II di Piet Mondrian (1872-1944) non passa all’asta. Ora Sotheby’s la propone durante la Modern Evening Auction, in programma il 14 novembre 2022 a New York. La stima — che supera i 50 milioni di dollari — lascia presagire un nuovo record mondiale.

Il quadro in effetti è un capolavoro. I motivi geometrici, la griglia modulare, i colori primari nel ritmo sincopato delle dimensioni. Un allestimento scenico che è semplice solo in apparenza. L’equilibrio e l’armonia nell’arrangiamento di forme e colori, difatti, è tutto merito dell’artista. Come del resto il carattere della pennellata, difficilmente replicabile. Eppure, a 150 anni dalla sua nascita, le opere di Piet Mondrian appaiono più radicali che mai. Almeno per il pubblico che lo ama e lo riconosce all’istante. Ciò che la critica gli concede all’unanimità è una svolta imprescindibile nella storia dell’arte. Per gli olandesi la rivoluzione di Mondrian è al pari a quella di Rembrandt o Van Gogh. Per tutta Europa, e non solo, è stato – con Picasso – il vero artista di rottura del Novecento. Insieme a Kandinsky l’artista astratto più conosciuto e citato. In effetti la ricerca e le soluzioni cromatiche e visive di questo maestro sono straordinarie. Le mostre a lui dedicate si inseguono. Ultima la grande retrospettiva (terminata il 9 ottobre 2022) della Fondazione Beyeler a Basilea. Al contrario, il mercato non sempre è florido per l’artista olandese. Con fatturati altalenanti nelle vendite all’asta. Ma Composition No. II lascia presagire un 2022 memorabile.

Con una stima di oltre 50 milioni di dollari, Composition No. II punta al cuore del record mondiale per Mondrian. Il dipinto ha le carte in regola per riprendersi lo scettro, che ora appartiene a Composition No. III, with Red, Blue, Yellow, and Black (1929), venduto nel 2015 da Christie’s per 50,5 milioni di dollari. Diciamo riprendersi perché già nel 1983, quando è apparsa per l’ultima volta all’asta, l’opera si era guadagnata il primato assoluto di allora. Dipinta nel 1930 a Parigi, Composition No. II rappresenta un esempio perfetto dello stile maturo dell’artista. Evoca esattamente il “tipico Mondrian” entrato nell’immaginario comune. Tutte le caratteristiche fondamentali sono presenti. Tra queste si distingue il grosso quadrato rosso, che occupa il quadrante in alto a destra. E che fa non poca differenza. Le opere di Mondrian che hanno una predominanza del colore rosso sono molto rare all’interno della sua opera. Solo 17 dipinti delle quasi 120 opere eseguite dall’artista, dal 1921 al 1933, vedono il rosso prevalere sugli altri colori. Di questo nucleo, solo tre dipinti rimangono in mani private. Filtrando ulteriormente la ricerca, scopriamo che, del gruppo dei 17, sono solo tre i dipinti che presentano il quadrato rosso in alto a destra. Uno è questo, gli altri due fanno parte di collezioni museali: quelle della Galleria Nazionale di Belgrado e della Kunsthaus di Zurigo. Che hanno però dimensioni più ridotte. Ma non si tratta di pura rarità collezionistica. Il rosso assume un significato particolare nella poetica dell’artista: «La prima cosa che ho cambiato nella mia pittura è stato il colore. Ho abbandonato il colore naturale per il colore puro».

Composition No. II vanta anche una vicenda espositiva e collezionistica invidiabile. Esposta a Parigi nell’anno della sua creazione (1930), il dipinto ha fatto parte della collezione dell’artista svedese Otto Carlsund all’inizio degli anni ’30, della collezione dell’artista olandese César Domela alla fine degli anni ’40 e successivamente della collezione Bartos, dove è rimasta fino al 1983, quando è apparsa per l’ultima volta all’asta.

Ora il suo ritorno all’incanto potrebbe rappresentare un picco di vendite che solo saltuariamente Mondrian ha raggiunto. Per la cronaca infatti, il mercato di questo artista, dal 1999 ad oggi, ha vissuto annate altalenanti. Praticamente sempre sotto i 10 milioni di dollari di fatturato complessivo, spesso addirittura sotto i 5, con annate anche sotto al milione (2001, 2011, 2017). E poi grandi picchi, capaci di portare i risultati oltre i 60 milioni. Tale incostanza ha una ragione precisa: la mancanza di offerta. Le opere più ricercate, quelle del periodo neoplastico (anni ‘20), che hanno un valore più alto, sono rarissime sul mercato. Per intenderci, rappresentano al momento i migliori sei risultati dell’artista in asta, tutti sopra i 20 milioni. Tanto che la maggiore parte sono conservate nei Musei.

Ma in generale, dal 1999 raramente sono più di 15 le opere di Mondrian offerte all’asta in un anno. Quasi mai si tratta dei pezzi più pregiati. Ne consegue che nelle rare occasioni in cui opere importanti passano all’incanto -come nel 2004, 2009, 2015 e 2021- si generano prezzi elevati che impattano fortemente sul fatturato totale. Nel 2009, quando l’artista ha venduto per 65 milioni di dollari, il picco assoluto, era stata esitata la collezione di Yves Saint Laurent e Pierre Bergé. Tra le opere, 5 Mondrian. Compreso Composition avec bleu, rouge, jaune et noir (1922), venduto al Louvre Abu Dhabi per 27,6 milioni, il doppio della sua stima. I collezionisti, in piena crisi economica mondiale, si erano dunque fatti comunque trovare reattivi. Il 2015 è stato l’anno del suo record attuale: Composition No. III, with Red, Blue, Yellow, and Black (1929), venduto da Christie’s per 50,5 milioni di dollari. Il 2021 ha visto esitato Composition: No. II, With Yellow, Red and Blue (1927), 26 milioni da Christie’s.

In tale contesto di rarità estrema si inseriscono inoltre altre due questioni. Una tecnica: Mondrian, al contrario del pensiero comune, è un artista piuttosto tecnico; e ai buyer piace distinguere tra una pennellata e l’altra, tra una texture e l’altra. La seconda di carattere conservativo: spesso Mondrian realizzava anche le cornici delle sue opere, particolarmente sensibili a deteriorarsi; un altro elemento discriminante per chi acquista un suo lavoro. Composition No. II sembra però corrispondere a tutte le caratteristiche richieste. E dunque destinata a restare nella storia del mercato di un protagonista assoluto nella nascita dell’arte moderna.

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, 2022-10-19 17:33:00, Sotheby’s metterà all’asta Composition No. II di Piet Mondrian il 14 novembre a New York. La stima, che supera i 50 milioni di dollari, lascia presagire un nuovo record mondiale, Paolo Manazza e Luca Zuccala

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