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Nessuna modifica al CCNI: il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha emanato nei giorni scorsi l’ordinanza ministeriale sulla mobilità del personale scolastico. I docenti neo-assunti accedono alle domande in via preventiva nell’attesa di un provvedimento chiarificatore. Ministero soddisfatto, molto meno i sindacati. La Uil Scuola non pone la firma sull’ordinanza. “A fronte di impegni precisi (legati ai fondi del PNRR) siglati con l’Europa dal Governo precedente a trazione M5s-Pd, questo Governo si è fatto carico di una complessa interlocuzione con l’Ue per spiegare che una serie di scelte sulla scuola, tra cui l’attuale vincolo di permanenza, presentano criticità e vanno riviste” dichiara il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega Mario Pittoni.
Ricordiamo infatti che i docenti (compresi i neoassunti in ruolo a.s. 2022/23 in caso di deroga al vincolo previsto) che per l’a.s. 2023/24 presentano domanda ottenendo un qualsiasi movimento, avranno un vincolo triennale di permanenza nella scuola ottenuta qualora questa:
– sia stata espressa nel modulo-domanda con codice puntuale es. IS Fermi. Ciò vale sia per i movimenti all’interno della provincia che per i movimenti per diversa provincia;
– si trovi nel comune di attuale titolarità. Ciò vale sia se si esprimerà nel modulo-domanda il codice di scuola puntuale (es. IS Fermi), sia se si utilizzerà il codice sintetico “comune”, “distretto” o “distretto sub comunale”;
– si trovi in una diversa provincia rispetto a quella di titolarità. Ciò vale sia se si esprimerà nel modulo domanda il codice di scuola puntuale (es. IS Fermi), sia se si utilizzerà il codice sintetico “comune”, “distretto” o “provincia”.
“Grazie all’interlocuzione condotta dal ministro Valditara – ha detto ancora Pittoni -, si è intanto ottenuta la possibilità di far partecipare alla prossima procedura di mobilità anche la categoria dei neoassunti, che era stata vincolata dal Decreto PNRR del Governo Draghi. Per ottenere conferma della loro partecipazione, dovremo ora attendere il definitivo riscontro di Bruxelles, dopo il quale si potranno adottare i necessari correttivi legislativi per consolidare questa posizione e rivedere più in generale il meccanismo della mobilità, che va riportato da una impostazione di vincoli a una più efficace di incentivi”.
Ma i sindacati parlano di “mancato accordo”. Secondo la FLC Cgil “il risultato rimane lontano dalle nostre attese: nel vuoto normativo era auspicabile trovare l’accordo per una fase estensiva dell’accesso ai movimenti, tale da generalizzare la domanda sia ai docenti che agli ATA rimuovendo i vincoli. Non è accettabile la proposta di sottoscrivere la modifica del CCNI acquisendo l’apertura per i neo-assunti, ma subordinandola all’intervento chiarificatore: i diritti non sono soggetti a condizione e devono essere esigibili senza rinvio a fatti esterni ad essi”.
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