Messina Denaro e il selfie con il medico. Perché il boss non temeva di far circolare la sua foto?

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di Alfio Sciacca

Tanti gli interrogativi sul misterioso scatto. Dall’identit del sanitario al perch il boss non temesse di far girare foto che potevano essere confrontate con gli identikit in circolazione

Da due giorni in tanti sono sulle tracce del misterioso sanitario che si fatto immortale in un selfie al fianco del superlatitante Matteo Messina Denaro. Ma di cosa ci sia dietro quello scatto si sa gia abbastanza. noto che quello accanto al boss un medico, un giovane chirurgo che lavora presso la clinica La Maddalena. Lo scatto risale a circa un anno fa e per la verit ormai circola anche il nome del sanitario in questione. Nonostante in tutte le foto pubblicate su giornali, siti e televisioni il volto del medico accuratamente mascherato, l’interessato, che raggiunto dal Corriere non ha voluto rilasciare dichiarazioni, comprensibilmente entrato in una spirale di terrore, per la sua vita e il suo futuro professionale. La clinica La Maddalena, che in questi giorni ha totalmente tagliato i ponti con la stampa e osserva un silenzio granitico, a quanto pare gli avrebbe chiesto chiarimenti e viene ventilata persino un’azione disciplinare.

Ma in questa caccia al nome della parte non visibile di quello scatto si finito per trascurare la parte visibile, cio la faccia del boss Matteo Messina Denaro. La verit di cosa ci sia dietro quello scatto (forse) la capiremo solo con il tempo. Ma il misterioso medico potr sempre argomentare che non sapeva chi aveva accanto e chi si celava dietro a quello che lui conosceva come il signor Andrea Bonafede. Che in fondo non c’ nulla di male a fare un selfie con la persona che riceve le sue cure e magari era stato precedentemente operato da lui. Ma la domanda interessante, molto pi interessante, un’altra. Perch un pericoloso latitante ricercato da 30 anni in Italia e all’estero cos disinvolto da farsi fotografare assieme ad una persona che di quello scatto pu farne qualunque uso: farla vedere in famiglia, agli amici, condividerla sui social? Perch Messina Denaro non si preoccupava che in quel telefono senza fili che spesso diventano i social qualcuno possa notare la straordinaria somiglianza con gli identikit del boss? Perch non temeva che il selfie potesse finire persino nelle mani di un carabiniere, un poliziotto, un magistrato?

A ben vedere questa la cosa pi inquietante di quello scatto. Invece di nascondersi in qualche covo tra le montagne Messina Denaro faceva apparentemente una vita normale, faceva shopping, andava al bar di Campobello di Mazara, seppure sotto falso nome. E se gli capitava non aveva alcuna preoccupazione a farsi fotografare con un medico. Troppo strano stando a tanta letteratura sui latitanti che evitano i telefoni (lui addirittura ne aveva due), comunicano con i pizzini, si nascondo in cunicoli sotterranei. E poi l’ultima delle domande. Quest’abbassamento delle cautele nella sua latitanza costante nei trenta anni in cui stato uccel di bosco oppure solo recente? Se fosse vera la seconda delle ipotesi, senza nulla togliere al lavoro di magistratura e forze dell’0rdine, nessuno pu vietare di ipotizzare che magari da un certo momento in poi lo stesso boss, malato e bisognoso di cure, abbia allentato le cautele rendendosi pi facilmente arrestabile. Ma come detto, appunto, solo con il tempo (forse) si sapr la verit .

18 gennaio 2023 (modifica il 18 gennaio 2023 | 18:53)

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