Mbappé, 3 gol tristi per la Francia: poche lacrime, infastidito da Macron, ma il futuro è suo

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di Arianna Ravelli, inviata a Lusail

Mai visto un giocatore cos nullo e cos decisivo nella stessa partita: Kylian Mbapp firma una tripletta, ma manca il bis Mondiale con la Francia

Ha sconfitto tutti, non gli dei del calcio: Pel che resta irraggiungibile con il bis Mondiale e la storia di Messi che si compie con il titolo che mancava. Perch altro che Argentina-Francia, la finale pi bella degli anni Duemila stata Messi-Mbapp, all’ultimo tiro, all’ultima resistenza, all’ultimo rigore. Tutto o niente, morti, risorti, ancora morti, risorti di nuovo.

Oggi perde lui, Kylian, che l’uomo del presente, che versa poche lacrime nella maglietta, solo un momento, palesemente infastidito dal presidente Emmanuel Macron che va a parlargli tre volte, in campo dopo i rigori finiti come sono finiti e poi quando va a ritirare la scarpa d’oro per il titolo di capocannoniere (otto gol) e la medaglia del secondo, premi di consolazione che non consolano, il dialogo sembra di sentirlo sei giovane, ne vincerai altri, s vabb, ma quello da vincere era questo.

Macron lo ha convinto a restare al Psg dove arrivato quell’altro: pochi mesi per studiarsi, decidere che non si piacciono pi di tanto, ringraziare Leo per i 6 assist ( sempre calmo, calmo qualunque cosa succeda attorno a lui dice il francese dell’argentino), e ridarsi appuntamento qui, oggi, finale del Mondiale, l’unico posto dove volevano essere e dove si ignorano.

Kylian Mbapp ha lasciato la scena a Lionel Messi per 70 minuti e in 97 secondi gli aveva rubato la Coppa: rigore trasformato e gol, tutto riacceso, la decido io, del finale della tua storia non m’importa niente. Poi quell’altro si inventato una rete di rapina e sembrava avere gi rimesso le mani su quella benedetta Coppa, pochi minuti ancora e il destino era compiuto, ma non per Mbapp che si conquistato il secondo rigore e, a differenza di Harry Kane a cui ha riso in faccia dopo l’errore negli ottavi, non ha sbagliato.

Tripletta (prima di lui c’era riuscito in finale solo Geoff Hurst in Inghilterra-Germania nel ’66 che si complimenta), ma non rende l’idea dell’esplosione di potenza vista in campo, di un altro gol mancato di un soffio, degli argentini portati a spasso.

Mai visto un giocatore cos nullo e cos decisivo nella stessa partita, macch partita, il romanzo di due Paesi, un pomeriggio qatarino che segner la vita di milioni di persone.

Per 70’ Mbapp semplicemente non c’era, e di conseguenza non c’era la Francia. In quella prima accelerazione, il simbolismo che in una finale come questa in tutti i ciuffi d’erba, vuole che Mbapp salti Leo Messi. Ne esce un tiro alto, ma un segno di vita. L’ossessione del secondo Mondiale sembrava diventata un pomeriggio di impotenza, di talento inespresso, di inchino al campione che organizza l’uscita di scena, il compimento del tempo di prima e tu in sala d’attesa. E invece bastata una scintilla, un fallo di Otamendi su Kolo Muani e un rigore trasformato perch con i fuoriclasse la cui carriera stata programmata dall’et di 10 anni (quando gi la Nike gli mandava gli scarpini a casa, diventer testimonial a 14) da pap Wilfrid, allenatore delle giovanili dell’As Bondy e mamma Fayza, giocatrice di pallamano, funziona cos: quando serve non sbagliano.

Ed ancora Messi che perde quella palla a centrocampo che, dopo un’azione bellissima, diventa il tiro al volo per il secondo gol di Kylian: scende uno, sale l’altro, i vasi comunicanti del talento e delle emozioni. Fino ai rigori finali, e anche qui Mbapp fa il suo dovere, apre la serie senza errori, il suo bleu immacolato, ma la Francia perde come nel 2006 contro l’Italia, come agli Europei contro la Svizzera. Lui perde, inaudito.

E adesso? Adesso che ha quella faccia seccata, come quando in campo i compagni non sono all’altezza di lui, che si prepara a compiere 24 anni (marted 20 dicembre) tormentandosi per l’occasione persa, che quella serata di pioggia in Russia in cui ha alzato la Coppa del mondo resta un ricordo solitario, adesso non cambia niente: perch gi il suo tempo, di un giocatore mostruoso, creatore e realizzatore assieme, s, un po’ Messi e un po’ Ronaldo (suo idolo). A settembre, al Wall Street Journal che gli chiedeva se era pronto a prendere la scena in un mondo post Ronaldo e post Messi aveva detto: Non credo di avere scelta. Il pedale del freno non funziona pi. E non sar questa sera triste di Doha ad azionarlo.

18 dicembre 2022 (modifica il 18 dicembre 2022 | 23:11)

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, 2022-12-18 22:20:00, Mai visto un giocatore così nullo e così decisivo nella stessa partita: Kylian Mbappé firma una tripletta, ma manca il bis Mondiale con la Francia, Arianna Ravelli, inviata a Lusail

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