Manovra, “istituite Carta giovani e Carta del merito, introdotta Indennità di discontinuità, riforma Fus in Fns, piú fondi per filiera editoriale, cinema, rievocazione storica, carnevali”. Soddisfatti i parlamentari della maggioranza

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“Con l’approvazione dell’emendamento Mollicone, Sasso, Dalla Chiesa in commissione Bilancio abbiamo segnato la fine dell’era Franceschini e Renzi: il FUS cambia nome e diventa Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal vivo con incremento di fondi e criteri di accesso più trasparenti”.

Così in una nota Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati; Roberto Marti, Presidente della Commissione Cultura del Senato; i capigruppo in Commissione Cultura della Camera dei Deputati dei partiti di maggioranza: Alessandro Amorese (FDI), Rossano Sasso (Lega), Rita Dalla Chiesa (FI); i capigruppo in commissione Cultura della Camera dei Deputati dei partiti di maggioranza: Paolo Marcheschi (FDI), Andrea Paganella (Lega); Roberto Rosso (FI).

La 18App -proseguono – viene sostituita dalla Carta Cultura Giovani e dalla Carta del Merito: l’una diretta ai diciottenni di famiglie con ISEE non superiore a 35.000 euro, l’altra agli iscritti agli istituti di istruzione secondaria superiore o equiparati che abbiano conseguito, non oltre l’anno di compimento del diciannovesimo anno di età, il diploma finale con una votazione di 100 centesimi. Le misure sono cumulabili, si potrà ricevere fino a 1000 euro“.

Per risolvere il problema del precariato dei lavoratori dello spettacolo, viene finanziata fino a 100 milioni per il 2023 l’indennità di discontinuitá per attori ed artisti“, aggiungono i parlamentari.

“Infine, abbiamo chiesto e ottenuto l’istituzione del nuovo Fondo per la Cultura Italiana con uno stanziamento di 100 milioni, che serviranno, tra gli altri interventi in fase di definizione, per finanziare: la filiera editoriale con apposito Fondo del libro; incrementare il tax credit cinema e i fondi per la digitalizzazione dell’audiovisivo; raddoppiare i contributi per le dimore storiche, i carnevali e le rievocazioni storiche, con l’obiettivo di ampliare la platea dei beneficiari e la qualità degli interventi così come sostenere il settore come festival, cori, bande e jazz; incentivare l’attività delle sale cinematografiche; provvedere all’assunzione di nuovo personale per i beni culturali e migliorare gli interventi per il patrimonio”, concludono.

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, 2022-12-21 12:33:00, “Con l’approvazione dell’emendamento Mollicone, Sasso, Dalla Chiesa in commissione Bilancio abbiamo segnato la fine dell’era Franceschini e Renzi: il FUS cambia nome e diventa Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal vivo con incremento di fondi e criteri di accesso più trasparenti”.
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