La mamma di Giorgia Meloni contro Rula Jebreal: «Si vergogni ad attaccarla usando la storia del padre»

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Anna Paratore, madre di Giorgia Meloni, interviene sulla polemica tra Rula Jebreal e la figlia

«Si vergogni»: così Anna Paratore , la mamma di Giorgia Meloni , si è rivolta a Rula Jebreal, dopo che la giornalista aveva nei giorni scorsi attaccato la leader di Fratelli d’Italia ricordando la condanna del padre per spaccio di stupefacenti.

«Dopo che per anni ho sopportato i peggiori insulti nei confronti di Giorgia, bugie e mistificazioni di tutti i tipi, calunnie vergognose che, detto per inciso, se in Italia sei di destra non riesci nemmeno a far condannare in un’aula di tribunale, sono davvero stufa», ha spiegato la mamma di Meloni in una lettera postata da diversi parlamentari di Fratelli d’Italia sui social.

Una lettera nella quale ha poi attaccato frontalmente Jebreal, definendola una «pseudo giornalista» che «si permette di cianciare su mia figlia utilizzando un padre che a Giorgia è costato solo lacrime, e da cui non ha mai avuto il sollievo di una carezza o di un bacio, per non dire un piatto di minestra. Si vergogni», continua, «visto che attribuisce a Giorgia parole mai pronunciate, concetti violenti e stupidi mai partoriti soprattutto perché, a differenza di tanti bei faccini che fanno carriera sgomitando o grazie ad amicizie importanti, mia figlia scema non è e quando parla sa ciò che dice».

Il tweet di Jebreal che aveva scatenato la bufera era questo: «La Meloni non è colpevole dei crimini commessi da suo padre, ma spesso sfrutta i reati commessi da alcuni stranieri, per criminalizzare tutti gli immigrati, descrivendoli minaccia alla sicurezza. In una democrazia ci sono responsabilità individuali non colpe/punizioni collettive».

La stessa leader di FdI era intervenuta: «Il tatto della stampa italiana che racconta dei guai di mio padre, ma omette nei suoi titoli roboanti un elemento fondamentale. Tutti sanno che mio padre andò via quando avevo poco più di un anno. Tutti sanno che ho scelto di non vederlo più all’età di undici anni. Tutti sanno che non ho mai più avuto contatti con lui fino alla sua morte», ha scritto. «Ma poco importa, se i “buonisti” possono passare come un rullo compressore sulla vita del “mostro”. Evidentemente tra le tante cose che non valgono per me c’è anche il detto “le colpe dei padri non ricadano sui figli”». C’è pure un «ps» nel post di Meloni: «Signora Jebreal, spero che potrà spiegare al giudice quando e dove avrei fatto la dichiarazione che lei mi attribuisce».

Solidarietà a Meloni è stata espressa da politici di partiti i più diversi, da Carlo Calenda a Giuseppe Conte, da Stefano Buffagni a Licia Ronzulli a Deborah Bergamini.

Jebreal non aveva però ritrattato, anzi: «Non volevo evidenziare la vicenda familiare della Meloni, ma la sua propaganda», ha scritto. «Anche la stampa anglosassone ha dato notizia dei reati del padre e del nonno di Trump, come si legge sul Washington Post, su The Independent e The Guardian».

Ora l’intervento della madre di Meloni. Che ricorda anche la sua storia personale: «La mia storia con il padre delle mie figlie non è materia pubblica, così come non credo lo sia la vita di un uomo che è mancato già da svariati anni. Infatti, l’ultima volta che le mie bambine ed io lo abbiamo incontrato, è stato in un lontano pomeriggio intorno al 1988, a Villa Borghese, un giardino pubblico romano, dove Francesco Meloni aveva chiesto di rivedere le sue figlie dopo che da circa 5 anni non avevano sue notizie. Fu un incontro inutile e superficiale, con due bimbette che a malapena si ricordavano di lui, e lui che si faceva chiamare Franco perché sosteneva che “papà” lo invecchiasse. Dopo di allora, il vuoto assoluto.

Per quello che ne sapevamo noi, poteva essere morto, o felicemente vivo in qualche parte del mondo. Lui non cercava le figlie, le figlie non hanno mai cercato lui. Quando poi Giorgia fu nominata alla vicepresidenza della Camera – molto più di venti anni dopo – ecco arrivare la telefonata di un amico comune. “Franco” avrebbe avuto piacere di rivedere le ragazze: Giorgia disse di no. Come fa sempre, argomentò il suo diniego: “Perché dovrei vedermi con una persona che se incontro per strada nemmeno riconosco? Non ho niente da dirgli”».

La stessa Meloni aveva parlato del padre, tempo fa, a Verissimo: «Quando è morto non sono riuscita davvero a provare un’emozione, è come se fosse stato uno sconosciuto».

1 ottobre 2022 (modifica il 1 ottobre 2022 | 22:26)

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, 2022-10-01 20:26:00, Anna Paratore, madre di Giorgia Meloni, interviene sulla polemica tra Rula Jebreal e la figlia, Redazione Online

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