Lo scippo del 5 per mille: ultimo appello alla Camera per il Terzo settore

Spread the love

di Elisabetta Soglio

Ansia del Terzo settore e ultimo appello alla Camera prima che il provvedimento già approvato dal Senato, e che inserisce anche la previdenza a favore delle Forze di polizia tra i destinatari del 5 per mille, diventi definitivamente legge

Chi attenta al 5 per mille? Ne abbiamo già parlato , ma siccome c’è ancora una possibilità di salvarne la vera natura vale la pena tornarci. Perché l’istituto che dal 2006, idea illuminata dell’allora ministro Giulio Tremonti nel governo Berlusconi, consente ai cittadini contribuenti di devolvere una parte delle loro tasse a favore di organizzazioni non profit potrebbe venire minacciato nei suoi scopi e obiettivi e – soprattutto – veder limitata la propria efficacia. Tutta colpa di una proposta di legge firmata dal senatore Gianfranco Rufa che di soppiatto ha passato l’esame del Senato (fra voti favorevoli e astensioni) ed è ora alla Camera: l’idea è di allargare la platea dei potenziali destinatari, cioè in prevalenza le onlus, includendo la previdenza per i rappresentanti delle Forze dell’Ordine.

Con tutta la riconoscenza che ovviamente dobbiamo ai vari corpi istituiti per proteggerci e tutelarci, perché confondere il 5 per mille con la previdenza di cui si dovrebbe occupare lo Stato con voce di bilancio autonoma? Sgomberiamo il campo dalla possibile polemica: il Terzo settore non discrimina nessuno e infatti nell’elenco di chi già oggi può usufruire del 5 per mille ci sono anche un centinaio di associazioni collegate a Polizia, Carabinieri e così via. Ma qui si parla di previdenza integrativa. Nelle scorse settimane, dopo che le proteste di aprile non avevano dato risultati, è di nuovo intervenuto il Forum del Terzo settore con la portavoce Vanessa Pallucchi: «Non snaturate il 5 per mille, che è una risorsa indispensabile per il Terzo settore e per il Paese». All’appello si sono unite moltissime voci tra cui quelle di ActionAid, Aism, Airc, Emergency, Fai, Lega del Filo d’Oro, Save the Children, Fondazione Telethon.

Ancora una volta ci troviamo a domandarci: che senso ha ripetere al Terzo settore che è il motore del Paese e la sua spina dorsale, chiamarlo in causa di fronte a ogni emergenza, dal Covid alla guerra all’accoglienza dei profughi per non parlare del servizio quotidiano svolto a favore di bambini, anziani, persone disabili, detenuti, donne vittima di violenza, poveri, giovani, malati mentali e moltissimo altro ancora, se poi si cerca di togliere la terra sotto i piedi a chi è impegnato come volontario o operatore? Gli italiani che cercano di non limitarsi alle pacche sulle spalle hanno imparato che una firma sulla loro dichiarazione dei redditi può fare la differenza: dal 2019 al 2020 il numero dei contribuenti è cresciuto di circa un milione, passando da oltre 16 milioni a oltre 17 milioni (parliamo di circa i due terzi della platea contribuente). Ma i fondi non bastano mai: la Legge di bilancio 2020 ha alzato il tetto delle risorse da distribuire con il 5 per mille da 500 a 510 milioni di euro per il 2020, a 520 milioni per il 2021 e a 525 milioni per il 2022. E anche quest’anno l’incremento rischia di non stare al passo con l’aumento del numero di chi decide di devolvere il 5 per mille ai circa 40mila enti ammessi. Questo provvedimento rischia di snaturare il senso di una legge che lo stesso Tremonti aveva spiegato in una intervista a Nicola Saldutti per Buone Notizie: «L’idea era nata dal tentativo di rompere il meccanismo classico Stato-individuo. Che funziona più o meno così: i cittadini votano e lo Stato decide come spendere le entrate fiscali. Dal basso verso l’alto il voto, dall’alto verso il basso le decisioni su come utilizzare i soldi. C’era lo schema Thatcher: non esiste la società, esistono gli individui. Con il 5 per mille andammo all’opposto di questi due modelli: l’individuo può decidere, ha potere di scelta sulla destinazione delle imposte, in settori considerati meritevoli dalla legge». Appunto. Ma la previdenza cosa c’entra?

7 giugno 2022 (modifica il 7 giugno 2022 | 00:52)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-06-06 23:02:00, Ansia del Terzo settore e ultimo appello alla Camera prima che il provvedimento già approvato dal Senato, e che inserisce anche la previdenza a favore delle Forze di polizia tra i destinatari del 5 per mille, diventi definitivamente legge , Elisabetta Soglio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.