Letta a Berlino per l’asse con Scholz. La Spd contro FdI: «No ai post fascisti»

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di Paolo Valentino, corrispondente da BerlinoIl segretario del Pd: «Sull’energia ora sono molto ottimista». I democratici tedeschi: «Se perde il Partito democratico, l’Italia andrà verso Orbán» Nelle elezioni italiane si decide non soltanto chi andrà alla guida del Paese, ma anche la futura direzione di marcia dell’Europa. E «sarebbe davvero un segnale importante, se a vincere fosse Enrico Letta e non Giorgia Meloni, che guida un partito post fascista e porterebbe l’Italia in una direzione sbagliata». In visita a Berlino, il leader del Partito democratico incassa l’appoggio convinto e forte della socialdemocrazia tedesca. È Lars Klingbeil, il presidente della Spd, a parlare in conferenza stampa al fianco di Letta, esprimendo le preoccupazioni del suo partito e accusando Meloni di «gettare fango sulla Germania» e di schierarsi a favore di figure «antidemocratiche» come il premier ungherese Viktor Orbán. Con il Partito democratico al governo ci sarebbe una cooperazione più stretta dell’Italia con l’Europa, spiega Klingbeil, che non nasconde «timori» per l’esito del voto, ma aggiunge: «Per esperienza personale, posso dirvi che nell’ultima fase della campagna elettorale possono succedere tante cose». Detto altrimenti, «si vince all’ultimo miglio», spiega il presidente socialdemocratico, memore della clamorosa rimonta che esattamente un anno fa vide la Spd superare a sorpresa sul filo di lana la Cdu di Armin Laschet nelle elezioni tedesche. A confermare l’importanza annessa dai fratelli socialisti tedeschi alla partita italiana, è stato il colloquio di Letta con il cancelliere Olaf Scholz, venuto personalmente al quartier generale della Spd per incontrarlo. Nessun commento ufficiale da parte del capo del governo federale, che ha visto Letta in forma privata, ma la chiara indicazione che il voto in Italia è un passaggio decisivo anche per Berlino. La crisi energetica è stato tema centrale dell’incontro. «Sono molto contento — ha detto Letta — di aver sentito Olaf Scholz determinato a seguire soluzioni europee e torno in Italia più ottimista. Il cancelliere mi ha confermato che per lui una soluzione comune è l’unica in grado di evitare un acuirsi dell’emergenza energetica». Letta è fiducioso che al vertice dei capi di governo della Ue del 30 settembre prossimo emergano «soluzioni europee, le sole in grado di farci uscire dalle gravi difficoltà in cui ci ha messo la guerra di Putin». La posizione tedesca sugli alti prezzi del gas e sui modi per frenarne la spirale al rialzo è in piena evoluzione. Il governo tedesco non ha ancora detto sì al «price cap» proposto dal governo Draghi, ma nelle ultime settimane si sono registrate alcune aperture, a cominciare da quella sul «decoupling» del costo del gas da quello dell’energia elettrica, che oggi consente alle aziende che forniscono energia elettrica da fonti diverse dal gas di realizzare enormi extra profitti. Prendendo spunto da questo, Letta ha proposto un patto tra Italia e Germania, le due più importanti potenze manifatturiere, per avanzare in fretta nell’Ue con l’obiettivo di salvare la competitività dell’industria: «Se cadessero Italia e Germania, cadrebbe l’Europa». Non meno importante per Letta è il messaggio di posizionamento, lanciato dalla visita e dall’accoglienza ricevuta a Berlino. «Noi vogliamo tenere l’Italia nel cuore dell’Europa, con Germania, Francia, Bruxelles, la Spagna, trovando soluzioni comuni a problemi comuni», mentre le destre italiane si battono per una «lega delle nazioni che va contro l’Europa in direzione dei governi di Ungheria e Polonia». Il segretario del Pd definisce «gravissima la scelta di Meloni e Salvini di aiutare e salvare Viktor Orbán», il premier ungherese che l’Europarlamento ha sanzionato per la sua palese violazione dello Stato di diritto nel suo Paese. Dagli incontri berlinesi con Scholz e Klingbeil, spiega Letta, è «emersa anche la necessità condivisa di una forte cooperazione nel sostegno all’Ucraina che sta lottando per la sua libertà e la sua indipendenza contro la Russia». «Se domenica prossima — ha detto il segretario del Pd — vincessimo noi, sarebbero felici le democrazie, se vincesse la destra il primo a essere contento sarebbe Putin». Il Corriere ha una newsletter dedicata alle elezioni: si chiama Diario Politico ed è gratuita (ci si iscrive qui). Il Corriere ha una newsletter dedicata alle elezioni: si intitola Diario Politico, è gratuita, e ci si iscrive qui 19 settembre 2022 (modifica il 19 settembre 2022 | 23:03) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-09-19 21:03:00, Il segretario del Pd: «Sull’energia ora sono molto ottimista». I democratici tedeschi: «Se perde il Partito democratico, l’Italia andrà verso Orbán», Paolo Valentino, corrispondente da Berlino

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