LEmpatia e leducazione emotiva, come insegnarle attraverso la matematica, la fisica e le scienze: scarica lUDA Illuminare le Emozioni: esplorazioni sentimentali nella Storia della Fisica

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La violenza contro le donne e le ragazze, nonostante l’attenzione mediatica e legislativa mondiale, senza dubbio rimane la violazione dei diritti umani più estesa al mondo ed è rimasta invariata negli ultimi dieci anni. Le emergenze, le crisi e i conflitti globali hanno accresciuto il tema relativo alla violenza contro le donne e le ragazze e hanno esacerbato i fattori scatenanti e di rischio. La rapida espansione della digitalizzazione sta aumentando la violenza online contro le donne e le ragazze, incrementando notevolmente le forme di violenza già esistenti e inducendo all’emersione di nuove forme di violenza.

L’educazione emotiva consta del processo di insegnamento ai bambini volto ad identificare, a comprendere e a gestire le proprie emozioni e sentimenti.  Ciò consente loro di esprimersi in modo efficace, fissare obiettivi positivi e sviluppare l’empatia, necessaria per essere in grado di riconoscere e comprendere i sentimenti e le emozioni degli altri. Solo in tale modalità viene favorita e promossa, a tutti e a tutti i livelli, l’intelligenza emotiva. L’educazione emotiva in classe, anche attraverso un impegno supplementare e una scelta diversa di tipo organizzatorio, metodologico e pedagogico, ha un eccezionale e insostituibile impatto sulla condotta degli studenti ma influenza anche il loro apprendimento e il loro sviluppo come individui. L’educazione socio-emotiva aiuta anche i docenti (di ogni ordine e grado) a comprendere in maniera più puntuale e specifica i propri studenti, poiché possono offrire attività più motivanti che risvegliano emozioni piacevoli nei loro studenti.

L’insegnamento dell’educazione socioemotiva e la violenza contro le donne

Insegnare l’educazione socioemotiva ha tantissimi vantaggi. In questo contesto storico porre fine alla violenza contro le donne, attraverso una rimodulata educazione socioemotiva, potrebbe sembrare impossibile, ma non lo è. Riduzioni su larga scala della violenza contro le donne possono essere ottenute attraverso, dunque, l’insegnamento dell’educazione socioemotiva, l’insegnamento dell’educazione al sentimento, e non solo attraverso l’attivismo e il sostegno femminista insieme ad un’azione coordinata tra giustizia, sanità, finanza e altri settori. Porre fine alla violenza contro le donne è affare di tutti. In questi 16 giorni, mostra la tua solidarietà ai movimenti e ai sostenitori del femminismo in tutto il mondo. Ecco alcuni modi in cui puoi agire ora per porre fine alla violenza contro donne e ragazze.

A scuola, nelle classi e in famiglia è necessario parlare chiaro

La violenza contro le donne è pervasiva, ma non è inevitabile, a meno che non rimaniamo in silenzio. Di fronte all’aumento dei delitti contro le donne, le colleghe docenti, le alunne e le amiche, è più importante che mai parlare apertamente. Ed è necessario farlo in classe. I tabù sulla violenza di genere garantiscono l’impunità ai perpetratori e impediscono alle donne e alle ragazze di ottenere l’aiuto di cui hanno bisogno. Talvolta non è necessario solo, come forse si fa, amplifica le voci e le storie delle vittime. Sere creare spazi per il dialogo. Un’apertura ad un nuovo decalogo delle emozioni e dei sentimenti.

D’Ambrosio: l’importanza di integrare l’educazione emotiva in tutte le discipline

Esistano discipline che educano ai sentimenti più di altre?  Lo abbiamo chiesto al dirigente scolastico prof. Alfonso D’Ambrosio alla guida, come dirigente scolastico, dell’Istituto Comprensivo Statale “Lozzo Atestino” dei comuni di Lozzo Atestino, Cinto Euganeo e Vo’.

“Esistano discipline che educano ai sentimenti più di altre è una domanda  complessa e la risposta può variare a seconda delle prospettive pedagogiche e delle esperienze individuali. Tradizionalmente, si tende a pensare che materie come la letteratura, l’arte, la musica, e la storia siano più direttamente legate all’educazione emotiva e ai sentimenti. Questo perché tali materie spesso trattano temi umani, esplorano emozioni, valori etici, e la condizione umana, permettendo agli studenti di identificarsi e riflettere sui loro sentimenti. Tuttavia, è importante riconoscere che anche discipline come la matematica e le scienze possono giocare un ruolo significativo nell’educazione emotiva. Il processo di risoluzione dei problemi, la scoperta scientifica, e la comprensione del mondo fisico possono evocare meraviglia, curiosità, e soddisfazione, che sono aspetti cruciali dell’esperienza emotiva. Ogni disciplina ha il potenziale di contribuire allo sviluppo emotivo e intellettuale degli studenti. Questo approccio sottolinea l’importanza di integrare l’educazione emotiva in tutte le discipline, piuttosto che relegarla a materie specifiche. Infine, è cruciale considerare le differenze individuali tra gli studenti. Per alcuni, la musica o l’arte possono essere più toccanti, mentre per altri, la bellezza e l’eleganza di una formula matematica o di un concetto scientifico possono essere altrettanto emotivamente significative. A me, ad esempio, emozionava la scoperta che c’era dietro una formula di fisica o di matematica o la realizzazione di un manufatto tecnologico, come una radio”.

Conoscere il problema e i segnali attraverso un’educazione all’ascolto e al riconoscimento dell’altro

La violenza contro le donne assume, purtroppo, nel mondo, e non solo in Italia (anche quella molto prossima a noi) molte forme. Può essere fisica, sessuale ma molto più spesso emotiva. Proprio per l’incapacità di vivere le emozioni, di gestirle, di capirle, di guidarle. Può essere pubblica o privata, online o offline, perpetrata da uno sconosciuto o da un partner intimo. Indipendentemente da come, dove o perché ciò accada, ha, comunque e sempre, gravissime (talvolta irrimediabili, come nella morte) conseguenze a breve e lungo termine per le donne e le ragazze. Serve, a partire proprio dalle scuole, impedire la loro piena ed equa partecipazione alla società.

Insegnare le chiavi e le competenze per imparare a gestire le emozioni

La positiva notizia, in questo drammatico bollettino quotidiano, è che si possono insegnare ai nostri alunni, ai nostri figli, le chiavi e le competenze di cui hanno bisogno per imparare a gestire le proprie emozioni e per sviluppare, in maniera adeguata e interattiva, la propria intelligenza emotiva. E prima si inizi, al di là dei fatti tragici che accadono, meglio è. Bisognerebbe intervenire già nella scuola dell’Infanzia, dunque, dalla tenera età. Gli studenti, di fatto, sono già pronti a scommettere in questa nuova impresa: imparare a comprendere le proprie emozioni ed entrare in empatia con quelle degli altri.

L’abilità del comprendere e le cose meravigliose che scaturiscono dalle emozioni

E quando gli studenti apprendono queste abilità, possono accadere cose meravigliose come queste:

  • Sviluppano una mentalità di crescita e miglioramento.
  • Aumenta anche la loro motivazione ad apprendere cose nuove.
  • Aumentano la fiducia e l’autostima riconoscendo i propri punti di forza e i propri bisogni.
  • Aumentano la loro capacità di prendere decisioni responsabili e di pensare riflessivamente.
  • Diventano più consapevoli della loro personalità e del loro posto nel mondo.
  • Sviluppano rapporti migliori con il resto della classe e della scuola.
  • Partecipano più attivamente alle lezioni e il loro rendimento scolastico migliora.

D’Ambrosio: occorre uscire dalla logica che l’istruzione si fa solo con la testa, mentre serve tutto il resto, incluso il cuore

Professore D’Ambrosio, si può insegnare l’emozione e cosa dovrebbe fare la scuola per uscire dagli angusti spazi in cui, sovente, per fortuna non sempre, si muove?

«La seconda domanda presuppone alcune precisazioni. L’educazione alle emozioni è un aspetto fondamentale dello sviluppo umano e può essere integrata efficacemente nel contesto scolastico. Ho sempre sostenuto che non serve introdurre una disciplina per educare ai sentimenti (mentre rimane aperta la necessità di introdurre figure in organico come la psicologa o la pedagogista o il coordinatore didattico…). Le scuole possono agire concretamente bei seguenti modi:

  • Includere l’educazione emotiva come parte del curriculum, insegnando agli studenti a riconoscere, comprendere, esprimere e gestire le loro emozioni in modo sano. Questo può essere fatto attraverso lezioni dedicate, workshop o attività specifiche. Molte scuole lo fanno già,  alcuni dicono di farlo ogni giorno, io dico chiediamo perché è come lo facciamo.
  • Adottare un approccio olistico all’istruzione che valorizza lo sviluppo emotivo al pari di quello intellettuale. Questo significa integrare l’apprendimento emotivo in tutte le materie e non solo in quelle tradizionalmente associate all’espressione emotiva.
  • Adottare un approccio interdisciplinare che collega diverse materie, mostrando come le emozioni influenzino vari aspetti della vita, dalla storia alla scienza, dalla letteratura alla tecnologia.
  • Creare un ambiente scolastico che valorizzi la sicurezza emotiva, il rispetto e l’inclusività. Questo significa incoraggiare la comunicazione aperta, il sostegno tra pari e la tolleranza.
  • Coinvolgere la comunità e i genitori nell’educazione degli studenti, riconoscendo che l’apprendimento emotivo avviene sia dentro che fuori dalla scuola.
  • Fornire formazione agli insegnanti sulle tecniche di educazione emotiva e socio-emotiva, in modo che possano supportare efficacemente lo sviluppo emotivo degli studenti.
  • Adattare l’educazione alle esigenze individuali degli studenti, riconoscendo che ognuno ha un proprio modo di apprendere e interagire emotivamente.

Sono solo alcune possibili azioni, ma forse occorre uscire dalla logica che l’istruzione si fa solo con la testa, mentre serve tutto il resto, incluso il cuore».

La sua scuola è, da anni, al centro di un dibattito epistemologico nuovo. C’è sentimento, c’è emozione, c’è l’uomo e la donna. Cosa fate in concreto professore D’Ambrosio?

«Anche qui faccio una premessa: ho la fortuna di parlare con migliaia di docenti in tutta Italia e di condividere esperienze e progetti con molte scuole. Tantissime scuole italiane promuovono riflessioni e progetti in merito al benessere, all’intelligenza emotiva, al supporto psicologico. Posso raccontare quello che facciamo noi, cercando di dare un contributo propositivo e costruttivo.

  1. Il benessere di una intera comunità è la nostra prima priorità. Promuoviamo una comunicazione chiara e trasparente. Poche circolari l’anno ed ufficio di presidenza sempre aperta (anzi non ho neppure un ufficio essendo condiviso con la segreteria)
  2. grande attenzione alle relazioni, tra docenti e docenti, tra studenti e docenti, tra genitori e docenti. Abbiamo in corso un progetto di supporto psicologico rivolto sia alle famiglie sia agli alunni , dando supporto a chi richiede aiuto e suggerendo percorsi di mentoring e orientamento a tutte le classi.
  3. Grande attenzione è dedicata agli ambienti di apprendimento, anzi ai materiali utilizzati. Penso all’uso del legno, a materiali fono assorbenti, alla scelta dei colori delle pareti o all’utilizzo di aree informali anche per i docenti, all’utilizzo di piante e fiori nelle classi, alla cura dei giardini e degli orti presenti in tutti i plessi. Poi negli spazi comuni c’è la musica di sottofondo, spesso musica classica, che rilassa e aiuta a concentrarsi
  4. Valorizziamo i percorsi ed i talenti di ogni studente e studentessa. Alla secondaria di primo grado gli alunni, per 2 settimane l’anno possono scegliere dei loro moduli disciplinari: scrittura creativa, falegnameria, teatro, robotica, matematica e giochi di logica, etc… Ognuno può orientare il proprio curricolo. A questo aggiungiamo che fin dalla scuola primaria siamo abituati a lavorare per classi aperte.
  5. Abbiamo da 3 anni i patri educativi di comunità,  un processo integrato che vede scuola, enti locali, cooperative e associazioni uniti per la scuola. Nessuno resta indietro.
  6. c’è uno spazio ascolto per ognuno. Ognuno nella nostra scuola sa che può portare la propria opinione, il proprio punto di vista. Anche se voce fuori dal coro, purché in ottica costruttiva.

Insomma, siamo scuola comunità e questi fa una grande differenza».

Dirigente D’Ambrosio, in una risposta precedente lei ha affermato che anche discipline come matematica e fisica possono contribuire in questo percorso di educazione alle emozioni. La fisica quanto può contribuire a sviluppare un percorso di educazione alle emozioni?

«La fisica può contribuire all’educazione alle emozioni in diversi modi:

  • In maniera tecnica descrivendo i meccanismi fisici (energia e trasformazioni, impulsi elettrici, forze) che sono dietro alle emozioni.
  • In maniera olistica: osservando la Bellezza di un tramonto e discutendo di luce e rifrazione, osservando la simmetria di molti fenomeni naturali e di formule matematiche o ancora aiutando a ricercare meraviglia e stupore in oggetti tecnologici inclusivi o a servizio dell’umanità (pensiamo alle auto elettriche, alla macchina a vapore, a dispositivi elettronici per lanriabilitazione, etc.)».

Preside D’Ambrosio , ci presenti l’UdA “Illuminare le Emozioni: Esplorazioni Sentimentali nella storia della Fisica”. 

«Questa UdA di fisica “Illuminare le Emozioni: Esplorazioni Sentimentali nella storia della Fisica” è stata realizzata da me nel 2023 in aula per azioni di contrasto alla dispersione scolastica ed è stata pensata e attuata nel 2020 nella mia docenza all’Its Cosmo di Padova, indirizzo Moda e Design. Si tratta di una UdA per le classi di scuola secondaria di secondo grado (14-16 anni). Due le tipologie di obiettivi: Fisici: Comprendere concetti chiave della fisica come energia, tensione, corrente; Emotivi: Sviluppare consapevolezza delle dinamiche relazionali e gestione dei conflitti, ispirandosi a figure storiche della fisica. Voglio dire che questi sono temi su cui ho esperienza decennale. Continuo ad insegnarle. Sono un Ds che non parla di Stem ma entra nelle classi e vive le STEM con bambini e ragazzi. Faccio formazione sulle Stem a docenti e alunni. La fisica rimane la mia passione (sono un fisico)».

Uda sulla Fisica

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